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A$AP Rocky è ancora in un carcere svedese: «È in condizioni disumane»

Oggi il rapper avrebbe dovuto suonare a Milano ma, attualmente, non è ancora chiaro se e quando sarà liberato

Foto Andrew Chin/Getty Images

Dopo due settimane A$AP Rocky è ancora detenuto in Svezia dove, lo scorso 30 giugno, si era consegnato alle autorità dopo una lite. Il primo luglio, il sito TMZ ha pubblicato un video in cui si vede il rapper di Harlem coinvolto in una rissa scoppiata in strada a Stoccolma. Il giorno seguente l’arresto per “aggressione aggravata”, stando a quanto riportato da Hollywood Reporter e CBS News.

In due video postati sull’account Instagram di Rocky, si vedono due uomini che seguono il rapper e il suo team per strada. Dopo diverse richieste di smetterla di seguirli e di cambiare direzione, uno dei due uomini ha colpito il bodyguard di Rocky in faccia, sembrerebbe con un paio di cuffie. “Alcuni tossici non sono miei fan. Non conosciamo questi ragazzi e non volevamo problemi” ha scritto il rapper su Instagram. “Ci hanno seguito per 4 isolati, schiaffeggiando il sedere delle ragazze che passavano”.

Un tribunale svedese aveva stabilito che Rocky sarebbe stato trattenuto per due settimane in detenzione preventiva fino a quando le autorità non avessero svolto le opportune indagine sulla rissa, aggiunge l’Hollywood Reporter.

“Le condizioni della struttura sono orribili, tra cui l’isolamento continuo, la limitazione ai servizi per le funzioni umani basilari, la mancanza di cibo per sopravvivere e norme igieniche assenti”, ha scritto su Instagram il manager di A$AP Rocky, John Ehmann. “Il giorno del suo arresto, ho parlato con l’ambasciatore statunitense che mi ha informato che la sua richiesta di visitare Rocky è stata respinta dalla polizia, fatto che viola l’articolo 36 della Convenzione di Vienna sulle relazioni consolari, di cui la Svezia è firmataria. Da quel giorno a Rocky è stato permesso di vedere un avvocato e un consulente dell’ambasciata degli Stati Uniti, ma solo alla presenza di funzionari svedesi. È preoccupante che le leggi non vengano applicate allo stesso modo”.

Unanime la voce dei colleghi del rapper, uniti in difesa di A$AP Rocky. “Mai più Svezia per me“, ha scritto su Twitter Tyler, the Creator in un post ripreso anche da Schoolboy Q, Jaden Smith e Meek Mill con l’hashtag #freeasaprocky. Una petizione, #JusticeForRocky, rimbalzata sui social anche grazie alle voci di T.I., Justin Bieber, Post Malone, Diddy, Nicki Minaj e molte altre celebrità. In aggiunta al supporto arrivato dal mondo della musica, il membro del Congresso Adriano Espaillat, rappresentante degli Stati Uniti per il Tredicesimo distretto congressuale di New York, ha scritto al Dipartimento di Stato degli Stati Uniti e all’Ambasciata degli Stati Uniti in Svezia.

“Al Dipartimento di Stato stiamo chiedendo di provare a vederlo, e di capire cosa possano fare”, ha detto Espaillat a Complex. “All’ambasciata svedese qui a Washington chiediamo solo di ascoltarci: abbiamo visto il video di quanto successo, ed è chiaro che lui è stato provocato, molestato, seguito e pedinato, e io credo abbia agito per legittima difesa”. Stando a un report di Politico, un rappresentante del Dipartimento di Stato avrebbe confermato che il Segretario di Stato è stato messo al corrente della situazione, per cui ha rilasciato una dichiarazione in cui si legge “ci sono certamente alcuni fatti legati all’arresto e alla detenzione che ci preoccupa”.

Nel frattempo, una petizione lanciata l’otto luglio su Change.org ha superato 600mila firme.

Il 12 luglio le autorità svedesi hanno annunciato che è stata aperta un’indagine nei confronti dei due uomini “sospettati di molestie e aggressione” che seguivano Rocky e il suo team. Secondo quanto riferito da Politico, una decisione sulle sorti di Rocky sarà comunicata entro venerdì. “Ci aspettiamo che tutti i governi, compreso quello svedese, rispettino i cittadini americani trattandoli in modo equo”, ha detto un portavoce del Dipartimento di Stato. “Speriamo che Rocky e i suoi colleghi tornino in tour il prima possibile e che si riuniscano presto con amici e parenti”.

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