Il nuovo album di Adele è il modo con cui la cantante spiega il suo divorzio al figlio Angelo. «Mi ha fatto tante domande a cui non c’è risposta», dice a proposito del figlio. «“Perché non possiamo più vivere assieme?”. “Non funziona così”. “E perché no?”. “Non lo so, questa società è fatta così”. “Perché non ami più papà?”. “Non è che non lo amo, solo non sono più innamorata”. Impossibile spiegare cose del genere a un bimbo di 9 anni». Ma il disco è anche «il divorzio da me stessa» nel senso che a un certo punto la cantante si è sprontata a cambiare: «Sei un brutto casino, rimettiti in sesto, cazzo!».
Lo ha detto Adele a Vogue nella prima intervista che ha rilasciato a proposito del nuovo album, di cui non vengono citati né il titolo (che si presume sia 30), né la data di pubblicazione. Se per tutti, per via della pandemia, il 2020 è stato un anno «in cui c’è stato tanto tempo a disposizione e nessuna distrazione per affrontare i propri demoni», Adele lo ha fatto l’anno precedente, quando ha affrontato le conseguenze della separazione da Simon Konecki. Non dà colpe a nessuno per il divorzio. Semplicemente «non ero felice» e da allora «sono in cerca della felicità». Oggi Konecki vive vicino alla cantante e al figlio, di cui ha la custodia condivisa, in un’abitazione acquistata dalla cantante. Il nuovo fidanzato di Adele è il manager sportivo Richard Paul.
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Il risultato di questo periodo turbolento è il disco di cui ascolteremo il 15 ottobre il primo estratto Easy On Me. Adele fa sentire all’intervistatrice Abby Aguirre alcune canzoni, di cui non sono citati i titoli, tra cui quella che apre l’album, una ballata pianistica che potrebbe essere proprio Easy On Me giacché il ritornello dice: “Go easy on me baby / I was still a child / Didn’t get the chance to / Feel the world around me”. Un’altra canzone è stata scritta dopo che Angelo ha fatto capire di sentire la mancanza della madre, che era troppo presa da se stessa, e viene descritta come simile a certe cose di Marvin Gaye, il cui album What’s Going On è «una grande reference» per il disco di Adele. Nel pezzo si ascoltano anche messaggi audio lasciati da Tyler, the Creator e Skepta. L’album si chiude con una canzone registrata mentre la tv in studio trasmetteva Colazione da Tiffany a volume azzerato. L’idea, spiega Adele, era chiudere il pezzo scrivendo una colonna sonora per il film.
Hanno collaborato al disco Max Martin, Shellback, Inflo, Ludwig Göransson e Tobias Jesso Jr, quest’ultimo in un pezzo che la cantante descrive come «un pezzo potente, un momento alla Édith Piaf». C’è anche Greg Kurstin, il co-autore di Hello, ma Adele spiega che non ci sarà un signolone “bombastico” come quello. «Quella canzone mi ha portato a un altro livello di popolarità e non voglio che accada di nuovo. Non sto dicendo che ho un’altra Hello nel cassetto. Dico solo che non volevo che in quest’album la mia storia fosse abbinata a un sound di quel tipo». Tutte le tracce vocali che sentiremo sono quelle dai demo originali. «Non le rifaccio mai e poi mai».
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Nell’intervista Adele affronta anche il tema del dimagrimento di cui si è tanto parlato (la prima parte dell’intervista si svolge in palestra). «Lo scopo non era dimagrire», dice a proposito dell’esercizio fisico a cui si è sottoposta e che le ha fatto perdere chili. «Mi sono resa conto che quando facevo esercizio l’ansia non mi prendeva». Il suo trainer conferma che l’obiettivo non era la perdita di peso, ma «rafforzarsi fisicamente e mentalmente».
Le reazioni al cambiamento nel suo fisico l’hanno colpita e non positivamente. «Non è solo da ora, ma dall’inizio della mia carriera che il mio corpo viene oggettificato. Capisco che [il cambiamento] sia scioccante. Capisco perché alcune donne siano rimaste male. In passato rappresentavo molte donne, ma sono sempre la stessa persona». I commenti più brutali sul suo corpo «sono stati fatti da altre donne. Che delusione, cazzo. Questo sì che mi ha ferita».