Adele si rifiuta di lasciare che il successo le entri troppo dentro. Su Rolling Stone di dicembre c’è una lunga intervista in cui la cantautrice racconta di vedersi ancora come «una ragazza qualunque di Londra», anche se quando gira in macchina ha una guardia del corpo che la segue a bordo di una Range Rover.
Dalla genesi del nuovo album 25 alle prove con la band, passando per la sua vita quotidiana e passata, al rapporto con suo figlio di 3 anni Angelo. Abbiamo passato una giornata intera con la cantante, sulla sua mini cooper per le strade di South London.
Poseresti nuda per Playboy?
Me l’hanno chiesto davvero un sacco di volte. Ridicolo
Le due date in Italia il 28 e 29 maggio 2016, che ha annunciato con un video ironico, sono già sold-out. Praticamente non si parla d’altro e anche noi non vediamo l’ora di sentire Hello dal vivo a Che Tempo che fa il prossimo 6 dicembre. Pare che per scriverne il ritornello ci abbia messo sei mesi. «Avevamo solo metà canzone», racconta il produttore e coautore Greg Kurstin, che non sapeva quando sarebbe passata in studio per finirla. «Ho dovuto avere molta pazienza».
25, terzo album di Adele, ha debuttato direttamente al primo posto nella classifica degli album più venduti in Italia confermando così il successo già ottenuto con il singolo Hello. Da cinque settimane al n.1 in tutte le classifiche italiane (Fimi, iTunes, Spotify, Amazon, Shazam ecc) e certificato platino con più di 40 mila download e oltre 4 milioni di streaming. L’album 25, uscito il 20 novembre scorso a distanza di 4 anni da 21, è già record di vendite con più di 500 mila copie e 63 mila download.
Adele ha compiuto 27 anni a maggio, ma ha scelto come titolo gli anni che aveva quando ha cominciato a registrarlo: «Me ne diranno di tutti i colori: perché l’hai intitolato 25 se non hai più 25 anni?». “Ciao, sono io”, canta nella prima strofa, come se ci fosse qualche dubbio. Con un figlio appena nato da crescere, Adele aveva deciso di affrontare il lavoro con calma.
Cantare non è la mia vita, è il mio hobby
Adele vuole essere in grado di pubblicare un disco, stare sotto i riflettori per un po’ e poi tornare alla sua vita privata per qualche anno, in modo da avere qualche esperienza da raccontare nelle canzoni. «Credo che farà almeno 20 dischi», dice il suo manager Jonathan Dickins, «giochiamo sulla lunga distanza».
«La gente pensa che io odi essere famosa, ma non è vero. Ho solo paura di essere famosa. È una cosa tossica ed è facile venire risucchiati». All’inizio della sua carriera veniva accostata spesso ad Amy Winehouse, che ha incontrato solo un paio di volte: «Vedere Amy deteriorarsi in quel modo è una delle ragioni per cui sono così spaventata. Ci divertiva tutti vederla così incasinata. Mi faceva molta tristezza, ma se qualcuno mi mostrava una foto di lei distrutta, io la guardavo. Se non lo avessimo fatto, avrebbero smesso di scattarle. Quel livello di attenzione fa veramente paura, specialmente se non vivi in mezzo allo showbiz».
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