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La classe senza tempo dei gabber

Abbiamo intervistato Alberto Guerrini, alias Gabber Eleganza, un progetto che mira a far rivalutare una cultura che è molto di più di quel che sembra
Foto di Toni Brugnoli

Foto di Toni Brugnoli

Gabber Eleganza inizialmente non è nato come uno pseudonimo—cioè quello che usa Alberto Guerrini per suonare dischi hardcore techno—ma come un blog. Era il 2011 e quella del DJ bergamasco era semplicemente voglia di collezionare e riversare sul suo Tumblr la maggior quantità possibile di materiale inerente alla sottocultura gabber. Questo non solo per una personale passione di Alberto ma soprattutto per approfondire e soprattutto far conoscere un movimento giovanile che è sempre stato perlopiù malvisto, frainteso.

Dal Tumblr alla consolle il passo è stato inevitabile, per il semplice motivo che a ballare ci si diverte di più che a scrollare un Tumblr (che rimane comunque un Signor Tumblr, fatevi un giro) e è molto più facile far parlare di sé e adempiere la mission iniziale di spargere il verbo. Insieme ad altri sei ballerini in tuta e Nike, Alberto si esibirà nel suo speciale “Hakke Show” sabato 4 novembre al Club To Club. E visto che l’edizione di quest’anno si rifà al tema del “cheek to cheek”, sparsi nell’intervista qui sotto sono piazzati qua e là dei video scelti e commentati da Alberto per dimostrare che sì, anche i gabber possono ballare cheek to cheek.

In che ambito sopravvive una sottocultura come la gabber, nata più di 20 anni fa? È ancora molto diffusa?
La sottocultura gabber nasce all’interno del movimento rave olandese nei primissimi anni 90 quando la techno ha preso sempre più sfumature distorte e ritmi sempre più veloci ed aggressivi.
L’Hardcore nasce in Germania dalle sperimentazione di un produttore illuminato, Marc Acardipane, con lo pseudonimo Mescalinum United. Grazie al pezzo We Have Arrived—remixato tra gli altri anche da Aphex Twin—ha innescato una fiamma che non si è mai spenta. In Olanda questo sound ha preso piede velocemente. Specialmente a Rotterdam, dove i tifosi del Feyenoord e i ragazzi dell’aree suburbane iniziano a ballarlo per mettersi anche in contrapposizione con la più fighetta Amsterdam. In pochi anni l’Olanda diventa sinonimo di gabber, almeno 1 ragazzo su 3 nel 1996 era un gabber. Da lì, l’estetica gabber ha generato tante altre sottoculture in Italia e Belgio in primis, poi Germania, Scozia, Australia, etc..
Negli ultimi 25 anni la scena gabber ha conosciuto alti e bassi, momenti solari e meno, cambiamenti estetici ed evoluzione del sound. Non c’è più un grosso movimento come a cavallo dei metà 90- 2000, ma l’hardcore inteso come sound ed attitudine è cresciuto in maniera vertiginosa senza precedenti in tutto il mondo, perché rispecchia più che una moda uno stato d’animo, uno stile di vita.

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140/145bpm ritmo perfetto per ballare in coppia ed incastrare i passi adrenalinici; questi due giovani gabber ballano in modo “old school” con passi a ritmo e puliti senza mai smettere di sorridere e con il giusto spirito! 100% Gabber.

Perché è importante valorizzarla come se fosse una specie in via d’estinzione?
Il mio progetto non cerca di valorizzare una sottocultura in via d’estinzione, all’inizio era un progetto prettamente estetico, perchè negli anni avevo collezionato video, fotografia e materiale inedito. La mia mission ha come scopo la rivalutazione di qualcosa che fino a pochi anni fa era sinonimo di scherno e borderline. Mi avreste concesso un’intervista anche solo 12 mesi fa?

Beh, ho un unico cugino ed è gabber. Io personalmente te l’avrei concessa. Comunque c’è un ricambio generazionale oppure rimane una cosa nostalgica?
Come in ogni sottocultura giovanile molto estetica e ormai di lunga data, la gabber lascia alle nuove generazioni una scelta enorme.
Alcuni ragazzi abbracciano lo spirito e lo stile dei gabber 90s—chiamati Early Gabber—, alcuni abbracciano uno stile ibrido, totalmente italiano, che unisce stile gabber moderno e cultura urbana-raver—i cosiddetti freestyler—ma la maggior parte sono semplicemente se stessi, perché l’hardcore ormai è stata codificata e non ha bisogno di una tribù che supporti il membro.

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Da quando l’Hakke (ballo gabber) è diventato virale, in tutto il mondo sono nate varianti di stile ed estetica.
Per esempio in Polonia, durante la serata Gabba Tallion, si organizzano sfide a coppie a colpi di hakke in un ring in mezzo alla pista.

Ha mai avuto accezioni politiche il movimento gabber?
In passato, a cavallo tra 90-00s, se eri gabber per l’opinione pubblica eri di conseguenza un naziskin. Questo per via del look ibridato con lo skinhead: giacche Lonsdale, polo Fred Perry, anfibi. Qualche testa calda c’era, ma non esisteva un cameratismo. Era per lo più una stupida posa che non faceva altro che mettere in cattiva luce un intero movimento. Il mio progetto è nato anche per combattere questo stereotipo che per troppo tempo è esistito ed esiste ancora oggi.


Quando la security a un festival cede al fascino di una giovane raver!

Esiste un motivo preciso che spieghi le teste rasare e gli indumenti sportivi?
Se guardi le riviste giovanili dei primi anni 90 come The Face, i-D, Frontpage o Dazed & Confused, lo stile rave era codificabile con colori sgargianti e forme morbide. In più lo sportswear nei primi 90 è esploso nella cultura pop. La gabber è un’estremizzazione in ogni suo aspetto di questi due aspetti; ballare 180bpm per 6 ore con dei jeans è un incubo, ma farlo con una tuta sgargiante e una testa rasata era il massimo della praticità. Nessun fronzolo proprio come l’hardcore.


Matrimonio Hardstyle, perchè anche i gabber si sposano. Chiedilo al tuo wedding planner.

Si può ballare la gabber cheek to cheek?
Il ballo hardcore-gabber si chiama Hakke—tagliare l’aria—e si balla prevalentemente da soli. Ma in alcune occasioni si può interagire con un partner ed incastrare i passi frenetici. Nessuno ti vieta di farlo.

Esistono gabber straight edge come i punk oppure è una cultura inscindibile dalle droghe?
La droga è uno dei classici luoghi comuni legati all’ambiente gabber che come ogni movimento giovanile ha dovuto scontrarsi con la droga, le sue evoluzioni e le sue conseguenze.
Conosco tantissime persone che non si drogano e ballano per ore, come persone che si drogano e stanno sedute sul divanetto per ore, come in qualsiasi contesto sociale. Lo straight edge non penso esista come etichetta nell’ambiente gabber, perché lo spirito del movimento non è mai stato distruttivo a differenza del punk. Sai, la storia del “no future”.

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