Torna la voce di Primo Brown, il rapper dei Cor Veleno morto dopo una lunga malattia a soli 39 anni la notte di Capodanno del 2016. Dopo il disco postumo del 2018 Lo spirito che suona, con la partecipazione di tanti amici non solo della scena rap (Adriano Viterbini, Coez, Giuliano Sangiorgi, Marracash, Gemitaiz), un inedito ne rinforza la memoria: La frusta dei fratelli Wladimiro e Vito Perrini, in arte Wlady e DJ Jad.
«È nato dieci anni fa per un progetto che alla fine non è mai andato in porto», spiega Wlady. Quando ci lavorò, Primo Brown disse a Jad «è una frustata sto pezzo», la frase da cui è venuto il titolo. «Non c’è un motivo particolare per pubblicarlo adesso, se non celebrare Primo Brown», spiega la metà degli Articolo 31. «Rispetto alla versione di dieci anni fa sono stati fatti dei piccoli ritocchi, gli abbiamo dato più carica rispetto a quella che aveva in origine».
Il video di La frusta è un tributo al rapper. Compare anche il padre di Primo, Mauro Belardi: «Quando Jad mi ha proposto di rappresentare Primo nel video ho accettato con entusiasmo. Le riprese sono state molto faticose sia fisicamente, sia mentalmente. Rivedere luoghi a lui cari e persone con cui ha fatto la storia del rap romano in particolare, ha creato in me forti emozioni. È stato difficile, ma lo rifarei mille volte. Primo sempre nel cuore».
DJ Jad e Wlady, che sei mesi fa hanno pubblicato il singolo Tonight mon amour coi featuring con Katia Ricciarelli e Il Cile, stanno finendo di registrare gli ultimi due brani del loro album, anzi: Alboom. «Nei primi mesi del 2022 usciremo con un nuovo singolo insieme a J-Ax. Mentre fra la primavera e l’estate con l’album vero e proprio».
Se Wlady è impegnato su Canale 5 con il programma All Together Now, si è tornato a parlare di DJ Jad anche per via degli Articolo 31, di cui è uscita una Legacy Edition dell’album del 1996 Così com’è, quello di Tranqui funky. «Quell’album» dice Jad «ha dato una grande svolta alla musica italiana, portando il rap ovunque. E per noi è un motivo di grande orgoglio».
«Gli Articolo 31» ha detto J-Ax a proposito di Così com’è «sono stati la generazione X del rap. Prima di noi c’erano stati altri, senza i quali noi non avremmo fatto i dischi. Speaker Dee Mo, DJ Gruff, il Comitato, i veri pionieri furono loro. Il ruolo che abbiamo interpretato noi è stato quello di portare il rap in un ambito mainstream. Fu l’intuizione geniale che probabilmente cambiò le sorti del rap italiano. Abbiamo utilizzato la stessa equazione, ma cambiando i termini. Gli americani avevano le pistole, le fighe e il booze. Noi avevamo i coltelli a serramanico al luna park, le seghe e la birra».