«Quello che faccio non è calcolato, è pure emozione che mi esce dalle mani», ci ha detto Kendrick Lamar, nell’intervista che trovate nel numero in edicola.
Anche la sua nuova canzone, The Blacker the Berry, non sfugge alla regola dell’assenza di regole: il titolo è una citazione di un romanzo di Wallace Thurman (Più nera la mora… più dolce il frutto, 1929), la base è del musicista jamaicano Assassin (già sull’ultimo disco di Kanye West), i riferimenti sono agli scontri che hanno diviso l’America negli ultimi mesi (“So why did I weep when Trayvon Martin was in the street?/ When gang banging make me kill a nigga blacker than me?/ Hypocrite!”).
Sarà sul nuovo album? Tra l’altro, il disco più atteso del rap, quando uscirà? Non è ancora dato sapere. C’è da aspettarsi un lavoro eclettico, visto che The Blacker the Berry ha una pelle molto più dura di i, che ha appena fatto vincere a Lamar due Grammy Award (miglior canzone rap, miglior performance rap).
Il video di “i”:
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