Audemars Piguet non ha bisogno di presentazioni: è una dei marchi di orologi più prestigiosi del mondo. Adesso si è lanciato in una sfida nuova: 180, una serie musicale in cinque episodi (ognuno girato da un regista diverso) che ripercorre la sfida lanciata dal brand ad alcuni promettenti musicisti perché fondano i loro universi creativi collaborando, fuori dalla loro zona di comfort, a una colonna sonora originale.
Il rapporto di Audemars Piguet con la musica è di lunga data. Non solo perché negli anni il marchio è diventato il preferito di giganti come Jay-Z e Quincy Jones, ma anche perché Audemars Piguet dal 2010 ha partecipato al Montreux Jazz Digital Project, che ha reso possibile restaurare e digitalizzare gli archivi audio del Montreux Jazz Festival – di cui il brand è partner – e che è stato riconosciuto parte del programma “Memoria del Mondo” dall’UNESCO.
“Da sempre la musica fa parte della storia di AP, e questa serie rappresenta per noi un nuovo capitolo. Vogliamo continuare a coltivare un gran numero di talenti per creare esperienze straordinarie”, ha detto Francois-Henry Bennahmias, CEO di AP, parlando di 180.
L’idea dietro 180 è spingere una serie di artisti di talento a creare opere straordinarie, in grado di toccare il cuore del pubblico. Quindi stimolarli, sì, ma anche mostrare tutto il processo di creazione artistica per avvicinare il pubblico alle radici della creatività.
Nel secondo episodio della serie, intitolato Come Around, il cineasta di Montreal Patrick Antoniewicz, direttore di Sixteen Pads, filma l’incontro tra gli artisti Betta Lemme e THe LYONZ – artisti che non si erano mai incontrati prima, provenienti da due mondi diversi, e che hanno avuto due giorni e carta bianca per creare e registrare insieme una colonna sonora originale. Betta Lemme, infatti, si ispira al pop orchestrale degli anni Sessanta, alla dance anni Novanta, a David Bowie e Missy Elliott. Mentre THe LYONZ fonde hip hop e musica elettronica. Il risultato è sorprendente.