Baby Gang è stato scarcerato. È questa la buona notizia ricevuta ieri dal trapper che così è tornato agli arresti domiciliari. Zaccaria Mouhib – questo il nome dell’artista – era stato arrestato nuovamente il 29 aprile con l’accusa di aver violato le prescrizioni relative ai domiciliari pubblicando fotografie sul proprio profilo Instagram in cui impugnava una pistola e mostrava marijuana durante la registrazione di un videoclip.
I giudici questa volta hanno accolto il ricorso dell’avvocato di Zaccaria, Niccolò Vecchioni, che aveva parlato di «motivazione superficiale» riferendosi alle nuove accuse. Baby Gang infatti aveva tutti i permessi necessari da parte della giustizia per girare il videoclip e sia pistola che marijuana a quanto pare fossero prop di scena. «È come se si prendesse un attore che fa film di azione e lo si mettesse dentro», le parole del trapper durante l’udienza.
Riporta l’Ansa: «Anche se i “contenuti” di foto e video per promuovere le sue canzoni “depongono negativamente”, si legge nel provvedimento, e “denotano” che “non ha mai inteso prendere le distanze e anzi sembra voler continuare ad alimentare un’immagine di sé” inserita “in uno stile di vita illecito”, nel caso specifico sono “riconducibili” alle sue “scelte espressive” nell’ambito “dell’esercizio dell’attività lavorativa che comunque egli è stato autorizzato a svolgere”».
Il Riesame ha quindi concesso il ritorno ai domiciliari a Zaccaria visto che le uniche prove presentate sono stati degli screenshot del profilo di Baby Gang che, come ribadito dalla difesa, è gestito dal suo manager.