Che a Jay Z non sia mai mancato il pallino per gli affari lo si era capito da tempo. Ciononostante il rapper di New York ha voluto darci un’ennesima prova delle sue doti extra-artistiche svelando le prossime mosse nel mondo del business: Mr. Carter ha infatti deciso di voler fare il suo ingresso nella fiorente industria dello streaming musicale.
Dopo aver avviato con successo l’agenzia sportiva (la Roc Nation Sports) o la catena di locali 40/40 club, da ottimo imprenditore qual è, Jay Z sta puntando all’unico ramo dell’industria musicale che non si è presentato stanco e claudicante ai resoconti di fine anno: se la Apple ha registrato un calo dei download su iTunes del 14% nel 2104 – ci dice il Wall Street Journal – e lo stesso vale per i dischi fisici stando alle statistiche di Nielsen Musi, lo streaming ha avuto un incremento del 54.5% tra il 2013 e il 2014.
Secondo quanto riportato dalla stampa americana, la Project Panther Bidco Ltd. – società posseduta dalla Carter Enterprises, controllata da Jay Z – ha fatto un’offerta di 56.2 milioni di dollari alla Aspiro, compagnia svedese che ha lanciato i servizi di streaming musicale WiMp (attualmente attivo in Europa) e il neonato Tidal, che copre il territorio americano, canadese e del Regno Unito.
Le trattative per la compravendita della società sono ancora in via di definizione, ma dovrebbero concludersi nel giro di pochi mesi: già verso la metà del prossimo marzo Jay Z potrebbe fare il suo ingresso sul mercato, imponendosi come diretto competitor dei pilastri del settore come Spotify, Pandora, RDio o Deezer.
L’impresa ha del colossale, c’è da ammetterlo, ma non suona poi così avventata se si considera che WiMP, lo scorso settembre e a quattro anni dalla sua nascita, contava già mezzo milione di utenti paganti (ricordandoci sempre che il servizio è attivo solo nel Vecchio Continente).
È vero anche che Spotify ha la forza di 15.000.000 di users, ma WiMP e Tidal avranno dalla loro il nome di uno dei musicisti più celebri e influenti del globo che non perderà certo un’occasione per tramutare in oro quello che tocca. Inoltre WiMP offre un servizio senza pubblicità (per la gioia di molti) e la possibilità di scaricare file senza alcuna perdita nella qualità audio.
I dirigenti della Panther hanno definito Aspiro «una società innovativa di alta qualità con un forte potenziale di crescita futura», insomma l’ideale punto di partenza per Jay Z che, dopo aver raggiunto l’apice del successo con il suo rap ha deciso di mettere mano anche all’altra faccia della musica, quella che fa rima con marketing e strategia d’impresa.
E hanno aggiunto: «La Panther ritiene che i recenti sviluppi nell’industria dello spettacolo, con un’attenzione che si sposta sempre più al mondo dello streaming, offrano un grande potenziale d’incremento per l’intrattenimento nonché un’opportunità per gli artisti che vogliono promuovere la propria musica. Le ambizioni strategiche della Panther ruotano intorno un’espansione globale e ad un’ascensione della piattaforma, della tecnologia e dei servizi offerti da Aspiro».
Resta da sciogliere un unico dubbio ora: come potrà far gola alla generazione del “free-download” un servizio streaming che costa 20 euro al mese?
«I got 99 problems but the stream ain’t one», direbbe Jay Z.