«Viviamo in un’epoca in cui, per qualche ragione, per alcuni artisti è molto importante far uscire un miliardo di diverse edizioni in vinile, in un miliardo di confezioni diverse. Il tutto per far salire le vendite e farli guadagnare di più».
Billie Eilish, fresca del secondo Oscar per la Migliore canzone originale portato a casa con What Was I Made For, non ha addolcito la pillola: le dinamiche di promozione dell’industria musicale vanno spesso contro gli interessi dell’ambiente. E questo è un tema che sta molto a cuore alla giovane artista, che più volte si è espressa a favore di un comportamento più consapevole nei confronti della salute del pianeta.
Le ultime dichiarazioni sono arrivate durante un’intervista a Billboard insieme alla madre Maggie Baird, attivista ambientale di lungo corso. «Succede davanti agli occhi di tutti, e tutti vengono scusati per questo o quell’altro motivo. È davvero frustrante, specialmente per qualcuno che, come cerco di fare, si applica in ogni modo per avere uno stile di vita più sostenibile e per passare questo messaggio anche al proprio team. E poi dall’altro lato ti trovi 40 diverse confezioni per i vinili di alcuni tra i maggiori artisti al mondo, studiate per essere diverse l’una dall’altra proprio il giusto per farti venir voglia di comprarle».
Ha poi continuato: «È uno spreco enorme, ed è irritante sapere che siamo ancora al punto in cui fare numeri, e fare soldi, conta così tanto. Fateci caso: a farlo sono proprio i vostri artisti preferiti».
A questo punto si potrebbero levare delle critiche: ma anche Eilish ha fatto uscire 8 diverse versioni in vinile del suo secondo album, Happier Than Ever. Certo, ma si trattava di edizioni stampate su vinile interamente riciclato, impacchettate in una confezione ricavata dallo zucchero di canna. Al contrario, la maggior parte dei dischi in vinile vengono stampati su materiali vergine (prodotti a partire dalla resina di plastica), e le confezioni sono tipici fogli di plastica monouso.
Anche Baird ha commentato: per lei, il problema dell’uso eccessivo del vinile nell’industria musicale è «sistemico», in quanto «non si può dare la colpa a un artista per voler giocare in serie A, eppure vorrei vedere applicati dei limiti, diciamo per esempio non più di quattro colori».
Eilish ha infine concluso: «Continueremo tutti a farlo, perché è l’unico modo per restare nel campionato. Ma tutto questo continua a creare problemi in un’industria non certo priva di storture».