Billy Corgan ha di nuovo parlato di Kurt Cobain in un’intervista concessa a Zane Lowe di Apple Music. Oggi proprietario della National Wrestling Alliance, il leader degli Smashing Pumpkins ha usato una metafora sportiva per raccontare le sue emozioni alla notizia della morte del cantante e autore dei Nirvana.
«Voglio che gli Smashing Pumpkins siano i migliori della nostra generazione. Se significa che devo scrivere 800 canzoni, lo farò. Non mi tiro certo indietro. Ma il più talentoso della nostra generazione è sempre stato Kurt. Faceva paura da quanto talento aveva, al livello di John Lennon o Prince, roba che ti chiedi: ma com’è possibile? Purtroppo oggi Kurt non è più qui e quindi guardandomi attorno mi sono detto che tutti gli altri li potevo battere di sicuro».
Oltre a definire la generazione X «una generazione perduta perché i nostri genitori erano troppo occupati a farsi di cocaina o a fare yoga», Corgan ha parlato del suicidio di Cobain: «Quando’è morto ho pianto perché avevo perso il mio avversario più forte. E io voglio battere i migliori. Non voglio vincere il campionato perché siamo solo io e un gruppo di jabroni, per usare un termine preso dal gergo del wrestling. Stiamo parlando di uno al livello di Michael Jordan, probabilmente il più grande atleta che abbia visto in vita mia».
Gli Smashing Pumpkins hanno da poco pubblicato l’opera rock rivista in tre atti Atum. A questo link la nostra intervista a Corgan, qui sotto la conversazione con Lowe.