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Bob Dylan, ritirata l’accusa di violenza sessuale, il caso è chiuso

Secondo la denuncia, nel 1965 Dylan avrebbe abusato di una dodicenne. «È scandaloso che il caso sia stato anche solo aperto»

Foto: Vince Bucci/Invision/AP

La accuse secondo le quali Bob Dylan avrebbe abusato sessualmente di una dodicenne a New York nel 1965 sono state ritirate dall’accusatrice. Lo hanno dichiarato ieri gli avvocati del musicista.

Pochi giorni fa l’accusatrice, che oggi ha 69 anni e che nelle carte viene chiamata J.C., aveva revocato il mandato ai suoi avvocati. La donna aveva formalizzato le accuse ad agosto 2021, sostenendo che, sfruttando il suo status di celebrità, Dylan l’aveva adescata per poi farle bere alcol e assumere droghe e abusare di lei per sei settimane, tra aprile e maggio 1965, al Chelsea Hotel di Manhattan.

Dopo che alcuni dylanologi avevano spiegato che dalla fine di aprile ad almeno il 10 maggio 1965 il musicista non era a New York bensì in tour nel Regno Unito, l’accusatrice aveva modificato la denuncia parlando genericamente di primavera del 1965.

A gennaio 2022 gli avvocati di Dylan avevano replicato definendo la denuncia «ridicola», un ricatto economico pensato da una donna che tra le altre cose ha anche dichiarato di essere stata «rapita dagli alieni e di aver guidato la loro nave spaziale».

E ancora: «Questo caso è un’estorsione mascherata da denuncia. È stato depositato in malafede con l’obiettivo di ottenere denaro con la minaccia di cattiva pubblicità. L’accusa è falsa, pericolosa, sconsiderata e diffamatoria. Mr. Dylan non subirà ricatti».

Dopo il ritiro della denuncia, l’avvocato del musicista Orin Snyder ha diffuso un comunicato: «Il caso è chiuso. È scandaloso che sia stato anche solo aperto. Siamo lieti che la querelante abbia rinunciato a questa messinscena voluta dagli avvocati e che il caso sia stato archiviato».

Tradotto da Rolling Stone US.

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