Boss Doms e Rose Villain, quando il talento incontra WOLF | Rolling Stone Italia
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Boss Doms e Rose Villain, quando il talento incontra WOLF

Sono stati ospiti delle nostre interviste per la piattaforma di HYPE dove ci hanno raccontato cosa significa trovare se stessi nell’arte per esprimere al meglio il proprio talento

Boss Doms e Rose Villain, quando il talento incontra WOLF

Non è facile spiegare il talento, né il motivo per cui un artista riesce a farsi notare rispetto a tutti gli altri nel mare affollato della musica. A volte il motivo è la capacità tecnica, o artistica, a volte è una coolness innata, molto spesso un certo carisma. Che sia esso sonoro, o umano. Nel nostro ciclo di interviste di Rolling Stone per WOLF, il lifestyle program riservato ai clienti di HYPE che indaga i retroscena dell’industria musicale attraverso le voci di artisti e addetti ai lavori che ci piacciono per scoprire cosa accade dietro le quinte di quel mondo, di talento ne abbiamo conosciuto parecchio tra artisti che hanno fatto la storia della musica italiana (come Gianluca Grignani), chi quella del rap (Emis Killa) e chi da dietro ha rivoluzionato l’industria stessa (Paola Zukar). In mezzo a questi racconti, Rose Villain (con suo marito e produttore Sixpm) e Boss Doms sono stati gli artisti che – nonostante abbiamo avuto due percorsi molto differenti – ci hanno meglio introdotto al concetto di talento, portandoci dentro alle sfide e alle provocazioni necessarie per affermarsi in un ambiente più che mai competitivo.

Che Boss Doms avesse talento lo si è capito presto, come ci ha raccontato nella nostra intervista in studio tra aneddoti, riflessioni e risate. Da “regazzino” (come dice lui) inizia a produrre musica elettronica dopo essere stato ad un rave e in un attimo vince un contest di remix e viene chiamato da un brand ad esibirsi sul palco. Ma essendo l’extravaganza il marchio di fabbrica del nostro, per quel suo primo live si porta sul treno per Napoli l’intero computer fisso, con tanto di schermo e torre. Questo primo step lo entusiasma e così inizia a produrre di tutto, senza limiti di genere, con «la foga e il rigore dello sportivo». Le sue produzioni sono differenti per il rap dell’epoca, una sfida allo standard di quei giorni, un miscuglio di rap, rock, elettronica e lo porteranno a iniziare un lungo e fortunato sodalizio con Achille Lauro. «Vedevo più Lauro che mia madre, e a quei tempi vivevo con mia madre», ci ha raccontato divertito, ripensando a quelle prime eterne sessioni di studio con il suo compagno di viaggio. E così album, singoli, dischi di platino. E poi una serie di Festival di Sanremo memorabili e un’esibizione incredibile (ma non capita) all’Eurovision rappresentando San Marino. Lauro dirà di lui: «Tu prendi i colori e li lanci sulla tela in maniera disordinata e apparentemente casuale e alla fine esce sempre un quadro bellissimo». E Boss Doms a suo modo conferma: «Le cose migliori sono quelle che ho fatto senza concentrazione, di getto».

Rose Villain e Sixpm hanno invece fatto un percorso completamente differente. La loro sfida è iniziata lontana dall’Italia, negli States, dove i due si erano trasferiti per affermare il proprio talento e indagare la propria creatività. Nonostante siano entrambi di origine milanese, Rose e Sixpm si sono conosciuti durante una session a New York ed è stato amore – musicale, umano, sentimentale – a prima vista. «Da come fanno musica a New York abbiamo imparato tantissimo, sia a livello tecnico che culturale. C’è un desiderio di osare, di esplorare i generi e di mischiare un po’ tutto; per noi è molto stimolante», racconta Rose ripensando a quel periodo. Divisi tra New York e Milano riescono però a farsi un nome nel nostro paese nel quale Rose firma un’importante serie di featuring con i king della scena rap come Salmo, Emis Killa, Fabri Fibra, Guè prima di arrivare al suo disco d’esordio, Radio Gotham, prodotto interamente da Sixpm tra «sessioni di ascolti di musica vecchia (non ascoltiamo cose contemporanee quando scriviamo» e «oltre trecento canzoni scritte da una stanza all’altra della casa negli anni».

«Io prima mi lancio, poi calcolo le distanze»: forse questo mantra di Boss Doms (ha promesso che se lo tatuerà prima o poi) è il segreto dietro al talento. Dimenticarsi dei calcoli, delle regole, di ciò che si dovrebbe fare per trovare e affermare la propria personalità creativa. Solo così Boss Doms avrebbe potuto affermarsi prima come produttore, poi come spalla creatività di Achille Lauro e ora come artista solista. Solo così Rose Villain, con l’aiuto di Sixpm, avrebbe potuto sfidare l’ambiente maschilista del rap italiano conquistando l’Italia a partire da New York.

Per indagare ancor più a fondo le storie e gli aneddoti che si nascondono dietro i grandi artisti italiani, il consiglio è seguire le nostre interviste su WOLF, la piattaforma di HYPE. Perché il talento musicale non può essere ridotto in una frase o citazione, ma è un racconto corale di esperienze personali. E con le nostre interviste cerchiamo di avvicinarsi al cuore di tutto questo.