Alla fine di luglio Britney Spears, insieme al suo nuovo avvocato Matthew S. Rosengart, ha chiesto ufficialmente di rimuovere il padre Jamie dalla conservatorship. Pochi giorni dopo, Rosengart ha chiesto che l’udienza sul caso – prevista per il 29 settembre – venisse anticipata alla prima data disponibile, e non più tardi del 23 agosto.
Ieri, racconta il New York Times, la richiesta è stata respinta dalla giudice Brenda Penny, che non ha spiegato la decisione, lasciando però aperta la possibilità di presentare una seconda richiesta con prove aggiuntive. Al momento, quindi, l’udienza resta fissata alla data originale, il 29 settembre.
«Ogni giorno che passa può danneggiare Miss Spears e il suo patrimonio», ha detto Rosengart. Oltre alla rimozione di James “Jamie” Spears, l’avvocato aveva chiesto che a gestire gli interessi finanziari della popstar fosse Jason Rubin, un dottore commercialista californiano.
«Se Ms. Spears è in grado di scegliere il proprio legale, è ugualmente nelle condizioni di fare un nome per la conservatorship», aveva scritto nel documento di richiesta, dove si accusa il padre della popstar di aver «dissipato» il suo patrimonio beneficiando della sua posizione. Secondo Rosengart, durante la gestione della conservatorship Jamie Spears ha avuto «una possibile cattiva condotta», in particolare per «conflitti di interesse, abuso dell’istituto della tutela e l’evidente dissipazione del patrimonio». Gli avvocati del padre hanno respinto tutte le accuse.