In un emozionante passo tratto dalla sua autobiografia di imminente pubblicazione, Born To Run, Bruce Springsteen ricorda la sfida di includere nella propria musica il clima politico e sociale degli anni sessanta e settanta.
«Per rendere appieno queste immagini, dovevo trasformarle in qualcosa di fresco, qualcosa che trascendesse la nostalgia, il sentimento e la familiarità», legge Springsteen in una nuova clip promozionale per l’uscita del libro. Il Boss continua, raccontando la sua adolescenza in un’epoca distinta dalla distruzione dell’innocenza americane durante la guerra in Vietnam, da omicidi politici, dall’evidente ingiustizia economica e dal razzismo istituzionalizzato.
«Erano questioni da sempre relegate ai margini della vita americana – continua Springsteen – la paura, la sensazione che le cose potrebbero non avere un senso, che la superiorità morale fosse stata spazzata via sotto i nostri piedi; nell’aria si respirava che il sogno che avevamo di noi stessi era stato in qualche modo contaminato e che davanti a noi c’era un futuro incerto. Questo era lo sfondo che si prospettava, e se avessi dovuto mettere i miei personaggi su quella strada, tutte quelle questioni sarebbero salite in macchina con loro».
Nel video, Springsteen legge anche un altro breve estratto, in cui racconta dei suoi esordi come cantautore ispirato dal rock’n’roll di scuola Chuck Berry, Beach Boys e Hank Williams, «ogni viaggiatore smarrito – legge il Boss – torna indietro all’invenzione della ruota». Nella clip il musicista discute anche delle differenze fra la scrittura in prosa e il songwriting, e della sfida di trovare un altro ‘suono’ che lo guidasse nella stesura della sua autobiografia.
Springsteen pubblicherà Born To Run il 27 settembre. Il musicista, inoltre, farà alcune “apparizioni speciali” durante la promozione del libro cui seguirà un album, Chapter and Verse, dove, oltre ai grandi successi del Boss, ci saranno anche cinque brani inediti.