«Una scarica d’energia nucleare ininterrotta». Così Bruce Springsteen descriveva la madre Adele e le sue sorelle nell’autobiografia Born to Run.
Ieri il rocker ha annunciato la morte della donna, che aveva 98 anni, avvenuta il 31 gennaio. Lo ha fatto con un video in cui i due ballano sulle note di Glenn Miller.
Già ai tempi dello spettacolo Springsteen on Broadway, il musicista raccontava che la madre non era più in grado di muoversi o mangiare da sola.
Se il padre rappresenta nella biografia e nelle canzoni di Springsteen un figura centrale, ma taciturna, emotivamente lontana, spesso ostile, la madre è altrettanto importante, è la persona che gli ha insegnato certi valori: «Sincerità, coerenza, professionalità, cortesia, pietà, educazione, sollecitudine, orgoglio, onore, amore, fede nella e fedeltà alla famiglia, impegno, entusiasmo per il lavoro e un’insaziabile fame di vita».
Adele Ann Zerilli, un cognome italiano che è finito anche nel titolo di un bootleg del primo concerto di Springsteen a San Siro nel 1985, ricopriva il cantante di affetto, si legge in Born to Run, «cercando di compensare l’amore che non ricevevo da mio padre e forse di ricavarne quell’amore che il marito non dava nemmeno a lei».
Era una figura famigliare ai fan. Capitava di vederli, madre e figlio, ballare ai concerti.