In un’intervista a Vanity Fair, Bruce Springsteen si è aperto sul suo periodo di depressione e sul suo difficile rapporto con il padre, ha parlato della “snervante” operazione chirurgica subita alla gola e della nuova musica in arrivo.
Nella cover story Springsteen presenta la propria autobiografia, Born to Run, che come il musicista ha confessato, «è stata un occasione per tornare a scavare e raggiungere le radici dei miei problemi e le difficoltà – ma anche delle cose piene di gioia – che mi hanno permesso di mettere in piedi i miei show così come sono oggi».
Il musicista sessantaseienne racconta anche della sue battaglia con la depressione, e in Born to Run scrive del recente periodo buio che, a intermittenza, ha avvolto la sua vita dai 60 ai 64 anni. «Uno dei punti su cui mi concentro nel libro riguarda il fatto che, ovunque e chiunque tu sia, la malattia non ti lascia mai – ha detto Springsteen – mi sono sempre immaginato la depressione come un’automobile in cui i passeggeri sono tutti i lati della tua personalità. Puoi anche far salire sull’auto un nuovo te, ma il tuo passato non potrà mai uscirne. La cosa importante è: quale dei tuoi lati tiene le mani sul volante in quel momento?».
Allo stesso modo, Springsteen ha riconosciuto le difficoltà di vivere fianco a fianco con la depressione clinica, ma anche di essersi aggrappato alla paura di poterne soffrire per sempre come successe a suo padre, Doug Springsteen. Il Boss ha descritto il padre come “un personaggio alla Bukowski”, che mollò le scuole superiori a causa dell’alcolismo, che non riusciva a tenersi un lavoro e che spesso picchiava o abbandonava il figlio.
«Non conosco i parametri della malattia – ha detto Springsteen in proposito alla propria storia familiare di problemi di malattie mentali – posso ammalarmi abbastanza da diventare così simile a mio padre in un modo che non avrei nemmeno mai creduto possibile?».
Mentre Born to Run parla di un momento di (quasi) riconciliazione fra Springsteen e suo padre, il musicista ha ammesso che da Doug non si è mai sentito dire nulla di simile a un “ti voglio bene”. «Il massimo che potevi ottenere era un “Ti voglio bene papà”, “Mmmh, si, anche io”. Anche dopo aver avuto un ictus, mentre stava piangendo, continuava a rispondermi in quel modo. Sentivi la sua voce spezzata, ma lui proprio non riusciva a usare altre parole».
Nel periodo della sua lotta con la depressione – così come durante lo straordinario lavoro sui palchi che non ha mai smesso di fare – Springsteen ha rivelato di aver subito un intervento chirurgico a causa di un torpore cronico al fianco sinistro che gli impediva di suonare la chitarra. Il problema era una vertebra del collo danneggiata, per cui Springsteen ha subito un’operazione chirurgica alla gola in cui gli sono state spostate le corde vocali, in modo da poter sostituire la vertebra; per i tre mesi dopo la procedura il Boss non ha potuto cantare.
«Un po’ snervante – ha detto Springsteen dell’operazione – ma è stata un successo».
Nonostante l’intervento, Springsteen ha rivelato che non ha mai neanche pensato di smettere con le tournée o di fare musica, nonostante abbia espresso la consapevolezza «che potrò continuare a fare ancora quello che sto facendo, ma per un periodo limitato di tempo». Per l’immediato futuro, il Boss ha pianificato di riprendere già da questo mese con il suo River Tour, mentre suonerà anche un paio di show aggiuntivi per il lancio di Born to Run. Springsteen ha anche aggiunto di voler pubblicare un nuovo disco nel 2017. Ha fatto notare che il nuovo LP – che sarebbe il primo a contenere materiale inedito da Wrecking Ball del 2012 – è già terminato, ma era stato accantonato in modo da potersi concentrare sul tour e sulla scrittura del libro.
«È più un disco solista che in stile cantautorale – ha dichiarato, comparando il lavoro alle collaborazioni di Jimmy Webb e Glen Campbell nei sixties – è un album pop con molte parti d’archi e strumentali. Il disco è composto in quell’atmosfera».
Springsteen pubblicherà Born on Run il 27 settembre. Il libro sarà accompagnato dall’album Chapter and Verse, che raccoglie 18 brani scelti da Springsteen che possano riflettere i capitoli e i temi trattati nel libro. Il nuovo LP conterrà, inoltre, cinque canzoni inedite.