Quella tra domenica e lunedì è stata la notte dei Grammy, i premi più importanti della discografia americana, consegnati durante la cerimonia presentata da James Corden al Madison Square Garden di New York. A conquistare il bottino più sostanzioso Bruno Mars e Kendrick Lamar: il primo ha vinto in tutte le sei categorie in cui era nominato – tra cui Registrazione dell’anno (24K Magic), Canzone dell’anno (That’s What I Like) e Album dell’anno (24K Magic) -, il secondo tutte quelle dedicate alla musica rap – Miglior performance Rap (Humble), Miglior canzone Rap (Loyalty), Miglior Video (Humble) e Miglior Album Rap (Damn).
«Voglio ringraziare Lorde, Kung Fu Kenny (Kendrick Lamar, nda), Jay-Z, Childish Gambino, siete voi a farmi strappare i capelli ogni giorno in studio, mi obbligate a fare musica migliore», ha detto Bruno Mars nel suo discorso, poi ha raccontato i primi anni della sua carriera. «Mi ricordo quando ho visto ballare insieme per la prima volta persone di parti diverse del globo, gente sconosciuta che festeggiava insieme. Con questo album volevo solo questo».
Kendrick, invece, si è presentato con un medley delle tracce più politiche di DAMN., accompagnato dagli U2 – che si sono esibiti anche da soli, suonando Get Out of Your Own Way davanti alla Statua della Libertà – e dal comico Dave Chappelle. «Questo è un premio speciale perché ha a che fare con il rap», ha detto l’artista di Compton. «Il rap mi ha portato su questo palco e in giro per il mondo, e mi ha fatto capire cosa vuol dire essere un vero artista. All’inizio pensavo ai fan, alle macchine e ai vestiti, ma la cosa più importante è esprimere chi sei davvero, e farlo per la prossima generazione. Questo è quello che mi ha dato l’hip-hop».
Sul palco anche Lady Gaga, che insieme a Mark Ronson ha suonato una versione minimalista di Joanne e Million Reasons, e Childish Gambino, che con Terrified ha messo in mostra tutta la sua incredibile estensione vocale.
Secondo la stampa americana, però, il momento più importante della serata è stato di Kesha, che è salita sul palco con Camila Cabello, Cyndi Lauper, Julia Michaels, Andra Day e Bebe Rexha per una versione di Praying, un estratto dal suo ultimo album Rainbow. La performance è dedicata al movimento Time’s Up, supportato da moltissimi artisti che per l’occasione si sono presentati vestiti di bianco. «Veniamo in pace», ha detto Kesha, «ma facciamo sul serio. E a tutti quelli che vogliono zittirci abbiamo da dire solo due parole: “Time’s Up”».
Nonostante tutto, però, i Grammy rimangono una cerimonia dove le donne sono storicamente sottorappresentate – circa il 9,3% dei nominati degli ultimi sei anni è di sesso femminile. Quest’anno solo due donne hanno vinto un premio: Rihanna – che lo condivide con Kendrick Lamar – e Alessia Cara, premiata come Best New Artist. Qui sotto la lista completa dei vincitori:
Record of the Year: 24K Magic — Bruno Mars
Album of the Year: 24K Magic — Bruno Mars
Song of the Year: That’s What I Like
Best New Artist: Alessia Cara
Best Pop Solo Performance: Shape of You — Ed Sheeran
Best Pop Duo/Group Performance: Feel It Still — Portugal. The Man
Best Pop Vocal Album: ÷ — Ed Sheeran
Best Dance Recording: Tonite — LCD Soundsystem
Best Dance/Electronic Album: 3-D The Catalogue — Kraftwerk
Best Contemporary Instrumental Album: Prototype — Jeff Lorber Fusion
Best Rock Performance: You Want It Darker — Leonard Cohen
Best Metal Performance: Sultan’s Curse — Mastodon
Best Rock Song: Run — Foo Fighters, songwriters
Best Rock Album: A Deeper Understanding — The War on Drugs
Best Alternative Music Album: Sleep Well Beast — The National
Best R&B Performance: That’s What I Like — Bruno Mars
Best Traditional R&B Performance: Redbone — Childish Gambino
Best R&B Song: That’s What I Like — Bruno Mars
Best Urban Contemporary Album: Starboy — The Weeknd
Best R&B Album: 24K Magic — Bruno Mars
Best Rap Performance: HUMBLE. — Kendrick Lamar
Best Rap/Sung Performance: LOYALTY. — Kendrick Lamar featuring Rihanna
Best Rap Song: HUMBLE. — Kendrick Lamar
Best Rap Album: DAMN. — Kendrick Lamar
Best Country Solo Performance: Either Way — Chris Stapleton
Best Country Duo/Group Performance: Better Man — Little Big Town
Best Country Song: Broken Halos — Chris Stapleton
Best Country Album: From a Room: Volume 1 — Chris Stapleton
Best New Age Album: Dancing on Water — Peter Kater
Best Improvised Jazz Solo: Miles Beyond — John McLaughlin
Best Jazz Vocal Album: Dreams and Daggers — Cécile McLorin Salvant
Best Jazz Instrumental Album: Rebirth — Billy Childs
Best Large Jazz Ensemble Album: Bringin’ It — Christian McBride Big Band
Best Latin Jazz Album: Jazz Tango — Pablo Ziegler Trio
Best Gospel Performance/Song: Never Have to Be Alone — CeCe Winans; Dwan Hill & Alvin Love III
Best Contemporary Christian Music Performance/Song: What a Beautiful Name — Hillsong Worship; Ben Fielding & Brooke Ligertwood, songwriters
Best Gospel Album: Let Them Fall in Love — CeCe Winans
Best Contemporary Christian Music Album: Chain Breaker — Zach Williams
Best Roots Gospel Album: Sing It Now: Songs of Faith & Hope — Reba McEntire
Best Latin Pop Album: El Dorado — Shakira
Best Latin Rock, Urban or Alternative Album: Residente — Residente
Best Regional Mexican Music Album (Including Tejano): Arriero Somos Versiones Acústicas — Aida Cuevas
Best Tropical Latin Album: Salsa Big Band — Rubén Blades con Roberto Delgado y Orquesta
Best American Roots Performance: Killer Diller Blues — Alabama Shakes
Best American Roots Song: If We Were Vampires — Jason Isbell and the 400 Unit