Tre settimane dopo l’uscita di The River, Bruce Springsteen salì sul palco a Tempe, Arizona. Era il 5 novembre 1980, il giorno dopo l’elezione di Ronald Reagan alla presidenza degli Stati Uniti, e Springsteen e la E Street Band si esibirono con una ferocia incredibile. «Non so cosa ne pensate voi di quello che è successo ieri sera», disse il Boss, prima di attaccare con Badlands. «Io penso sia abbastanza spaventoso. Voi siete giovani, ci sono molte persone che dipenderanno da voi, quindi questa è per voi». La ripresa di quel concerto è una delle punte di diamante di The Ties That Bind: The River Collection, un cofanetto appena uscito, che comprende quattro cd, tre dvd e un libro tutti interamente dedicati all’album. Come si può capire dal discorso fatto su quel palco, quello era un momento di importante presa di coscienza sociale. «Era il disco in cui per la prima volta attaccavo gli uomini e le donne, la famiglia e il matrimonio», ha raccontato Springsteen nel 2009. «Volevo affrontare queste tematiche… e allo stesso tempo utilizzare quello stile musicale che rendeva i nostri live divertenti per il pubblico».
Dalle session di The River è uscito il primo singolo da Top 10 di Springsteen, Hungry Heart, e tanto di quel materiale da poter coprire un doppio album. Alcune delle tracce scartate hanno poi trovato spazio in alcune compilation, ma c’erano ancora abbastanza pezzi da poter riempire un disco che avrebbe stupito anche i fan più accaniti. La canzone finora inedita, Party Lights, conteneva i versi che poi sarebbero stati usati in Point Blank, Atlantic City e nella Jersey Girl di Tom Waits.
Recentemente, l’archivista di Springsteen, Thom Zimny, ha rovistato tra le montagne di materiale del cantautore e dissotterrato il concerto di Tempe, ed è rimasto scioccato. «La band aveva un’energia schietta, senza filtri», ha raccontato Zimny. «Il modo in cui è stato ripreso il live ti dà l’opportunità ancora oggi di percepire l’intero palco e di cogliere lo spirito della E Street Band in quel periodo. L’audio, poi, è incredibile».
Zimny ha girato anche il documentario The Ties That Bind sul making of di The River. È un film intimo, con il Boss unico intervistato nella sua casa in New Jersey, dove suona versioni acustiche delle canzoni di The River e riflette sul suo processo creativo. «Volevo che lo spettatore si sentisse come se fosse seduto con Springsteen nel suo giardino», ha spiegato Zimny. E visto che è sempre lui ad aver diretto un documentario su Born to Run, Darkness on the Edge of Town e The River, vien da chiedergli se il prossimo sarà su Nebraska. «Mi piacerebbe molto. Non sapevo che avrei fatto The River finché non è uscito Darkness e Bruce mi ha chiamato, quindi teniamo le dita incrociate».
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