È passato poco più di un anno da quando Caribou aveva imballato di gente “presa bene” il milanese Magnolia con il suo viaggio emo e caramelloso nell’elettronica più complessamente pop. È accaduto di nuovo settimana scorsa a Ferrara Sotto le Stelle nella serata evento Astro, un vero e proprio mini festival con vari set nella stessa giornata, accomunati dall’attitudine ad andare oltre i confini di genere, verso la discoteca consapevole del futuro prossimo: di ricerca, emotiva e danzereccia. E così in Piazza Castello Caribou faceva ballare tutti col sorriso, in uno degli show più intensi e d’intrattenimento di tutto il panorama elettronico: Dan e i suoi di bianco vestiti avevano a tratti l’intensità dei Battles, il romanticismo di Lcd Soundsystem e la coolness dei Radiohead.
Altro buon live è stato quello di Floating Points che, con l’aiuto della band, ha dopato il suo album Elaenia fino a trasformarlo in una space jam jazzy e pestata in cui il mood psichedelico aveva tutti i colori dei visual ipnotici sul palco. Una sorpresa è stata Jolly Mare – uno dei due italiani oltre a Popolous – che accompagnato da un batterista e un tastierista ha finalmente restituito all’immaginario italo disco lo spessore che si merita, insieme a bel po’ di funk (che non fa mai male): come se finalmente dopo anni di sottofondo alle aperi-cene questa musica avesse ritrovato la perduta autorevolezza.
I Junior Boys invece hanno fatto poco più di quello che già si aspettava, forse impigriti dal loro status di culto: però si ballava molto sotto palco, e questa è una cosa che conta. Così come si ballava al dj set di Four Tet a cui era affidato il compito di chiudere la serata: ormai specialista nell’imprigionare il pubblico tra le mura dei suoi beat rotolanti, Kieran Hebden è un pilota navigato dei viaggioni sul dancefloor nonché ottimo trainer visto che il suo set ha lasciato il pubblico spossato, sudato e contento. Quindi lo aspettiamo con ansia il prossimo Astro festival, per poter sempre muovere i piedi a ritmo su nuovi pezzi di futuro.