Carlo Conti evoca una combine della sala stampa a Sanremo 2024, poi fa marcia indietro: «Ho fatto una battuta» | Rolling Stone Italia
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Carlo Conti evoca una combine della sala stampa a Sanremo 2024, poi fa marcia indietro: «Ho fatto una battuta»

Il conduttore ha risposto a una domanda sul meccanismo di voto evocando le polemiche sullo scontro dell’anno scorso tra Angelina Mango (preferita da stampa e radio) e Geolier (preferito dal televoto). «Chiedo scusa se sono stato frainteso»

Carlo Conti evoca una combine della sala stampa a Sanremo 2024, poi fa marcia indietro: «Ho fatto una battuta»

Carlo Conti a Sanremo 2025

Foto: Daniele Venturelli/Getty Images

Nel Sanremo normalizzato di Carlo Conti mancava la polemica sui meccanismo di voto. È scoppiata nella conferenza stampa di oggi.

Nella precedenti conferenze stampa i giornalisti hanno fatto presente che l’influenza sul voto finale della Giuria della Sala stampa, tv e web è minore a causa dal meccanismo con cui vengono integrati i voti dei giornalisti con quelli del pubblico a casa, al netto naturalmente della terza giuria, quella delle radio.

In buona sostanza, le votazioni che hanno luogo nelle varie serate di Sanremo, tranne quella delle cover che non concorre alla definizione del vincitore finale, si cumulano fino alla serata di sabato, quando i primi cinque si scontreranno. A quel punto non conterà solo il peso percentuale delle giurie, praticamenete pari, ma il modo in cui votano.

I giornalisti avranno modo di esprimere un giudizio numerico da 1 a 5 per ogni canzoni. È quindi presumibile che non vi sia grandissima variabilità nella distribuzione dei loro voti, vista l’ampiezza relativa del range. Variabilità che invece potrebbe essere decisamente maggiore nel televoto, che potrebbe concentrarsi su una rosa molto ristretta di nomi e avere una distribuzione molto più ampia e distacchi più marcati (nel 2024, ad esempio, Geolier aveva preso il 60% di voti da casa, Mango il 16%, gli altri circa la metà di questoultima). Col risultato che, nel momento in cui le percentuali vengono riunite per decretare il vincitore, il voto della Sala stampa, pur contando sulla carta per il 33%, diventa meno influente del Televoto.

Può essere una scelta fatta anche in relazione alle polemiche scoppiate nel 20024. In un paio di occasioni nei giorni scorsi Claudio Fasulo, vice direttore dell’Unità organizzativa Prime Time 1 della Rai, ha detto che i giornalisti hanno comunque la possibilità di concentrare i loro voti su un cantante al fine di controbilanciare le scelte del pubblico a casa. È però il comportamento non trasparente, sorta dei combine, di cui la Sala stampa è stata accusata nel 2024 e in altre occasioni.

Quando Andrea Parrella di Fanpage ha fatto notare che il dirigente Rai stava proponendo che la sala stampa non si comporti in modo perfettamente etico, Carlo Conti ha risposto di pancia: «Mi pare che l’anno scorso qualcosa sia stato fatto», un riferimento all’accusa alla Sala stampa di essersi organizzata per votare Mango al fine di non far vincere Geolier (in realtà ad avere votato molto di più Mango di Geolier è stata la Giuria delle radio, vedi questo articolo).

Conti ha poi fatto retromarcia. «Ho fatto una battuta», ha detto e ha chiesto «scusa se sono stato frainteso». Non stava esprimendo un giudizio, ma che si riferiva in modo generico al «polverone» del 2024. «Sono consapevole della serietà della sala stampa e della bontà del televoto».

Il conduttore e direttore artistico ha detto anche di non capire come sia possibile che una giuria che vale il 34% (il televoto) conti molto di più di una che vale il 33% (la sala stampa). Fasulo ha detto che il meccanismo di voto finale di sabato serve a riequilibrare il peso maggiore della sala stampa nelle serate precedenti.

A proposito del presunto caso scommesse segnalato da Fanpage, ovvero il tentativo di condizionare la classifica invitando a votare in massa Rocco Hunt e quindi incassare le scommesse, Fasulo ha detto che sarà eventualmente la polizia postale a indagare. In quanto alle ultime intercettazioni che coinvolgono Fedez uscite su Repubblica, i dirigenti Rai hanno ribadito che vale la presunzione di innocenza. «Faccio il direttore artistico, non sono un giudice, mi occupo di canzoni», ha aggiunto Conti.

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