Jay-Z ha ricevuto un avvertimento nella sua lotta contro la denuncia di violenza sessuale da parte di una sconosciuta, in quanto un giudice ha stabilito che la donna può procedere in forma anonima e ha rimproverato all’avvocato del rapper “l’incessante presentazione di mozioni combattive”.
Il fondatore di Roc Nation, all’anagrafe Shawn Carter, ha negato con veemenza le affermazioni dell’accusatrice, che sostiene di aver avuto 13 anni quando Carter e Sean “Diddy” Combs la violentarono durante un after-party dei VMA nel 2000. La donna ha sporto denuncia in ottobre, aggiungendo il nome di Carter alla denuncia l’8 dicembre. (Gli avvocati di Combs hanno negato le affermazioni della donna, sostenendo che il fondatore di Bad Boy “non ha mai aggredito o trafficato sessualmente con nessuno, uomo o donna, adulto o minore”).
Carter è passato all’azione, citando in giudizio l’avvocato della donna, Tony Buzbee, per estorsione e diffamazione in California e rilasciando diverse dichiarazioni che negano le “atroci” accuse della donna. Il suo potente team legale ha presentato numerose mozioni al tribunale, chiedendo di rendere pubblica l’identità della donna e persino di archiviare il caso. Dopo l’intervista rilasciata dalla donna alla NBC, in cui ha ammesso di aver commesso “alcuni errori” su alcuni aspetti della sua storia, l’avvocato di Carter, Alex Spiro, ha chiesto un’udienza accelerata sulla questione, sostenendo che le sue “stupefacenti rivelazioni rendono chiaro che la denuncia […] non ha alcuna base fattuale”.
Ma in una sentenza di giovedì, la giudice Analisa Torres ha stabilito che la donna può procedere nel caso in forma anonima, come confermano i documenti del tribunale ottenuti da Rolling Stone. Torres ha osservato che “il peso dei fattori”, come la natura “altamente sensibile ed estremamente personale” della richiesta di risarcimento, “depone a favore della possibilità per la querelante di rimanere anonima, almeno in questa fase della causa”. Tuttavia, la giudice ha fatto notare che potrà riconsiderare questa decisione con il progredire del caso.
Prendendo di mira l’avvocato di Carter, Torres ha detto che “l’incessante presentazione di mozioni combattive contenenti linguaggio violento e attacchi ad hominem [a Buzbee] è inappropriata, uno spreco di risorse giudiziarie e una tattica che difficilmente porterà benefici al suo cliente”. La Corte non accelererà il processo giudiziario solo perché l’avvocato lo richiede”.
I rappresentanti di Carter non hanno risposto alla richiesta di commento da parte di Rolling Stone.
Mentre il team di Carter combatte per archiviare il caso della donna a New York, cresce la guerra tra il magnate e Buzbee, che sostiene di rappresentare più di 120 presunte vittime contro Combs. Dopo che Carter ha fatto causa a Buzbee a novembre, Buzbee ha intentato la propria causa contro Roc Nation la scorsa settimana, accusando la società e i suoi avvocati di aver usato “agenti oscuri” e promesso pagamenti per invogliare illegalmente gli ex clienti di Buzbee a presentare denunce “stupide” contro di lui.
Roc Nation ha subito negato l’accusa, definendo la causa “una sciocchezza” e un “patetico tentativo di distrarre e deviare l’attenzione” dal caso. “Il signor Carter non è una persona che si lascia intimidire”, hanno dichiarato gli avvocati di Carter.