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Cesare Cremonini, il nuovo album è ‘La ragazza del futuro’

«Per ritrovare un’idea comune di società, gli artisti devono unire stili e idee diverse», dice il cantautore. Il primo singolo si intitola ‘Colibrì’ e uscirà domani


Cesare Cremonini. Foto: Kimberley Ross

Cesare Cremonini ha annunciato l’uscita del suo settimo album in studio. Si intitola La ragazza del futuro e potremo ascoltarlo il 25 febbraio 2022. Il primo singolo, Colibrì, uscirà domani. «Parla dell’avverarsi di una profezia», ha detto Cremonini, che la definisce «un’opera di fantascienza più che una canzone sull’attualità» e «un’esperienza musicale legata all’intero album».

Colibrì è stata scelta come primo singolo perché «si esprime con un linguaggio garbato e immaginifico, perché è nella gentilezza della poesia che individuo la mia idea di futuro». Nel comunicato di presentazione dell’album Cremonini racconta che durante i momenti peggiori della pandemia ha capito che «la musica ha un ruolo molto preciso e più importante» e che ha trovato l’ispirazione per scrivere «nella capacità dei più giovani di vedere un nuovo mondo e nella purezza dei sentimenti espressi nella natura». Quest’idea, continua il cantautore, è rappresentata dalla copertina, che potete vedere qui sotto.

La copertina del nuovo album di Cesare Cremonini

Per quanto riguarda Colibrì, invece, sappiamo che il pezzo è stato scritto a quattro mani con Davide Petrella (collaboratore storico del cantautore) e che la produzione è stata curata da Cremonini stesso con Alessandro Magnanini. Le registrazioni, invece, sono avvenute tra Bologna, Los Angeles e Londra, con gli archi arrangiati da Nick Ingman e incisi ad Abbey Road. Ha collaborato anche Davide Rossi, che Cremonini definisce una figura chiave che «mi ha permesso di sperimentare con maggiore facilità e dare sfogo a tutta la mia creatività negli arrangiamenti di archi, una delle mie grandi passioni musicali».

Colibrì, racconta ancora il cantautore, «è nata nel momento in cui ho iniziato a immaginare la bellezza e la libertà, che oggi sembra mancare ma che c’è, certamente nella mia mente. Penso che per ritrovare una idea comune di società anche noi, artisti della musica pop, che per me la tra le più potenti forme di comunicazione dei nostri tempi, sia utile unire stili musicali e idee diverse fra loro».

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