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Che cosa sappiamo sulla disputa legale per l’eredità di Prince (e perché sta continuando)

C'entrano una società costituita per amministrare il 50% del lascito dell'artista, 156 milioni di dollari, una famiglia numerosa, due avvocati e il fatto che il cantante sia scomparso senza lasciare testamento
(da USA) prince

Foto: Redferns

A più di otto anni dalla morte di Prince, e quasi due dopo che la lunga battaglia legale attorno alla sua eredità sembrava essere giunta al termine, una nuova causa relativa al controllo di metà del lascito dell’artista sta per arrivare in tribunale.

Tutto è cominciato questo gennaio, quando, dopo 18 mesi privi di contese, l’ex avvocato di Prince L. Londell McMillan e Charles Spicer Jr. – che insieme rappresentano tre dei sei famigliari (ed eredi) del cantante – hanno presentato una causa contro quattro membri della famiglia di Prince relativa al controllo di una società, aperta nel 2022, che a sua volta controlla il 50% dell’eredità dell’artista (il resto, precedentemente detenuto da tre degli eredi, è stato venduto poco dopo la morte di Prince al gruppo Primary Wave e non è toccato dalle ultime vicende giudiziarie). Tra le persone contro cui è stata presentata causa anche Sharon Nelson, sorellastra di Prince, che era stata rappresentata proprio da McMillan e Spicer nelle prime fasi della diatriba legale. 

All’inizio dell’anno gli eredi avevano reagito immediatamente, chiedendo che la causa fosse fatta decadere. Questo venerdì, invece, un giudice del Delaware (dove McMillan e Spicer hanno presentato le loro istanze) ha negato tale richiesta, aprendo così la strada a una nuova battaglia legale per l’eredità di Prince. Il quale, lo ricordiamo, scomparve nel 2016 senza lasciare testamento: la sua eredità fu dunque divisa in parti uguali tra i suoi sei fratelli e sorelle (tra cui fratellastri e sorellastre), due dei quali sono però morti dall’inizio delle contese che sembrano protrarsi all’infinito.

Nella loro causa, McMillan e Spicer affermano che Sharon Nelson abbia tentato di escludere i due avvocati dai loro compiti di amministrazione legati alle attività della società Prince Legacy LLC, costituita nel 2022 dopo che l’eredità di Prince fu valutata a 156 milioni di dollari – il che, si pensava, avrebbe messo fine alle dispute legali attorno alla vicenda. Nel 2022, McMillan aveva dichiarato in merito: «Sono stati sei anni davvero lunghi».

Nonostante ciò, la nuova causa afferma che Nelson non sarebbe stata soddisfatta dall’accordo raggiunto, e che per questo abbia cercato di prendere il controllo della società modificando l’accordo al fine di rimuovere McMillan e Spicer (i quali erano stati nominati amministratori della Prince Legacy). Come riportato da The Associated Press, lo stesso giudice si è detto solidale alle istanze dell’accusa (dunque di McMillan e Spicer), sottolineando come Nelson non avesse l’autorità di modificare lo statuto societario senza diversa autorizzazione.

Secondo l’accusa, Nelson avrebbe inoltre tentato di prendere il controllo di Paisley Park, l’ex residenza di Prince ora diventata museo. McMillan e Spicer scrivono che «avrebbe cercato, senza successo, di sostituire l’intero staff di Paisley Park con individui da lei scelti, in modo da prendere il controllo della struttura».

Le schiere della difesa contano anche la sorellastra di Prince Norrine Nelson, la nipote Breanna Nelson e il nipote Allen Nelson.

Da Rolling Stone US

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