“In Siria suonavo sotto le bombe”, “Suono la mia musica per regalare speranza”, “Il pianista siriano che combatte l’Isis con la musica”. Aeham Ahmad arriva a Sanremo preceduto da titoli di giornale a dir poco roboanti. Suonerà stasera con Elodie che ha spiegato a Rolling Stone la scelta di duettare con il pianista e di rifare Adesso tu di Eros Ramazzotti: «Per il testo, perché lui canta “nato ai bordi di periferia,” che è proprio la mia storia. E Aeham Ahmad, il pianista siriano che mi accompagnerà, è nato alla periferia del mondo, in un campo profughi alle porte di Damasco».
È così. Nato nel 1988 a Damasco, Ahmad fa parte della minoranza palestinese presente in Siria. Ha vissuto con la famiglia nel campo di Yarmouk, da cui il titolo del suo libro Il pianista di Yarmouk. Lì si era rifugiato nel 1948 il nonno in fuga dalla Palestina. Ahmad ha studiato pianoforte al conservatorio di Damasco e Homs.
Pur essendo stato ferito alla mano destra da una scheggia, continua a suonare e porta il suo strumento per le strade di Yarmouk. Nella primavera del 2015 gli islamisti, a causa del divieto di fare musica, gli bruciano il pianoforte. Ahmad ha dovuto lasciare la Siria e si è rifugiato in Turchia, Grecia, Serbia, Croazia, per poi andare a vivere a Wiesbaden, in Germania. “Il pianoforte era mio amico, è come se avessero ucciso il mio amico”, ha detto alla CNN.