Una manciata di singoli che ti si appiccicano addosso, colpa di quelle rime/meme: “La prima cicca me la accendo all’alba/Faccio due tiri, sa di Jugoslavia” (Jugoslavia) o “Stasera bevo finché non ho gli occhi-nawa/Ne ho bisogno ché è una giornata storta/L’affitto, l’affetto, la fotta” (Deserto). Fausto Lama e Francesca – aka California – facevano i commessi in un negozio in Ticinese, trend zone milanese dai punk anni ’70 agli hipster di oggi. Il progetto Coma_Cose esiste da qualche mese, il tempo di licenziarsi: lei viene dalla scena rave, di cui conserva look e attitudine, mentre Fausto faceva musica per conto suo.
Citano Battisti (il nuovo singolo si chiama Anima Lattina) e De Gregori (“Il mio artista rap preferito”, in Deserto), ma tra le loro reference mettono Kevin Abstract e i Brockhampton. Hanno aperto a fine estate il live di Coez che, con Mecna, rappresenta quel cantautorap della «Milano di tutte le sere», di cui sentono di far parte, e hanno già in programma un tour. Non è un caso che cantino “Vengo dal niente e voglio tutto”: «Ci è venuto in mente dopo il documentario sugli Oasis», dice Fausto, «non è arroganza, ma se non sogni di arrivare a più gente possibile, perché fai musica?».