Spotify ha diffuso la classifica delle 10 nuove canzoni più ascoltate nelle prime 72 ore fra quelle uscite venerdì 10 febbraio o nei giorni precedenti. Non solo in Italia, ma nel mondo. Si chiama Top Songs Debut Global e tiene conto delle novità che hanno totalizzato più streaming. Ci sono ad esempio Lost dei Linkin Park al primo posto e Special di Lizzo con SZA al settimo, ma anche Luke Combs e Mac Stephens. È tutto il resto che stupisce: sei canzoni su dieci vengono da Sanremo 2023.
Si tratta di Cenere di Lazza (al numero due in classifica, al momento di chiudere questa notizia ha sulla piattaforma oltre nove milioni di stream e ha quindi superato i Linkin Park), Supereroi di Mr. Rain (posizione tre, oggi 7.600.000 stream), Due vite di Marco Mengoni (quattro, 7.300.000), Il bene nel male di Madame (sei, 5.000.000), Made in Italy di Rosa Chemical (otto, 3.900.000), Tango di Tananai (dieci, 3.700.000).
Nella classifica delle performance dei nuovi album nelle prime 72 ore, dove al numero uno c’è This Is Why dei Paramore, troviamo Ok. Respira di Elodie al numero sei. Non ci sono altri titoli italiani tra i primi dieci e del resto questo Sanremo s’è distinto anche per il fatto che gli artisti in gara non hanno puntato sugli album.
Siamo abituati a vedere artisti italiani entrare nella Top Albums Debut Global e nella Top Songs Debut Global di Spotify con performance notevoli nelle prime 72 ore, specialmente in settimane in cui non ci sono tante uscite importanti a livello internazionale. L’anno scorso in questa stessa classifica le canzoni di Sanremo 2022 erano quattro su dieci. Ci siamo sempre chiesti il motivo.
Spotify non diffonde dati precisi, nemmeno sul numero di utenti complessivi nel nostro paese. Non è quindi dato sapere con precisione come sia possibile che a livello mondiale sei pezzi su dieci vengano da Sanremo e dall’Italia che è sempre stata ai margini del mercato discografico.
Non resta che fare qualche ipotesi. È possibile che il mondo si sia messo ad ascoltare musica italiana? Sarebbe bello e qualcosa è cambiato anche grazie al successo dei Måneskin, ma quanto è credibile questa eventualità o comunque quanta parte spiegherebbe del successo istantaneo di questi pezzi?
Le canzoni di Sanremo 2023 sono uscite prima di venerdì 10 febbraio, alcune dopo le esibizioni di martedì sera, altre dopo quelle di mercoledì. Questo potrebbe avere dato loro un vantaggio competitivo rispetto ai pezzi internazionali usciti nella notte fra giovedì e venerdì. Oppure la presenza di tanti artisti italiani potrebbe essere parzialmente spiegata sia dalla diffusione di questa piattaforma nel nostro paese rispetto ad altri (ad esempio, negli Stati Uniti Apple Music è più forte di Spotify), sia dalle nostre abitudini di ascolto, perché com’è noto gli italiani sentono pochissima musica internazionale. Ma, di nuovo, Spotify non diffonde dati che possano confermare o smentire il “peso” relativo degli italiani rispetto ad altre nazioni.
Escludendo l’ipotesi più inquietante (questa inchiesta di Rolling Stone ha dimostrato che esistono modi per manipolare gli ascolti digitali e gonfiare i numeri), forse noi italiani siamo bravi col marketing e abbiamo saputo sfruttare il tax credit attributo anche alle attività di promozione delle registrazioni musicali?
Spotify afferma di avere 489 milioni di utenti nel mondo in oltre 180 mercati e di avere superato di recente i 200 milioni di utenti a pagamento. Finché non deciderà d’essere più trasparente diffondendo dati disaggregati e dettagliati, sarà difficile non solo rispondere alla domanda «com’è possibile che sei nuove canzoni su dieci nella classifica globale di Spotify vengano da Sanremo?», ma anche dare un peso alle continue notizie di certificazioni ed exploit in classifica.