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Come sarà quest’anno lo Sziget, il festival più grande (e matto) d’Europa

Da trent'anni, "seconda settimana di agosto" si legge "Sziget". Ecco che cosa succederà dal 7 al 12 agosto a Budapest, sull'isola di Óbuda, tra headliner e piccole perle
sziget 2023

Foto: press

Tutto è cominciato nel 1993, quando all’artista ungherese Péter Sziámi Müller venne la famosa “pazza idea”: indire un piccolo raduno di musicisti emergenti ungheresi a Budapest, sull’isola di Óbuda, che occupa il letto del Danubio, fiume-simbolo della capitale dell’Ungheria. Lo chiamarono proprio “isola”, Sziget in lingua locale. Arrivati alla trentesima edizione, ciò che era nato come disegno intimo si è trasformato nel festival più grande d’Europa, tra i maggiori al mondo per presenza di artisti. E che a tutti, almeno una volta, ha fatto dire: “Ciao mamma, vado allo Sziget” (con sommo disappunto del genitore).

Più di 50 palchi, oltre 100 artisti in cartellone, 6 giorni di festival (dal 7 al 12 agosto), e poi certo, musica, ma anche intrattenimento, arti circensi, workshop, talk, sessioni di yoga, attività sportive, insomma, chi più ne ha, più ne metta: la “Isola della Libertà” (così è stata ribattezzata amichevolmente Óbuda) accoglierà visitatori da tutto il mondo, come sempre in grande stile. A questo proposito, scommettiamo che sono già aperte le diatribe con i vostri amici: ma quest’anno andiamo in tenda o in albergo? Quali che siano i vincitori, tenete sott’occhio il programma: perché non solo Sziget 2024 ospiterà una nutrita presenza italiana, ma anche parecchi nomi che non passeranno dalle nostre parti a breve termine.

Si comincia il 7 giugno con una bombshell che non ha bisogno di presentazioni: Kylie (per farvela facile: Minogue, sì), che arriverà sul palco dello Sziget in ottima compagnia. In line up per la giornata, tra gli altri, Fisher (vi ricorderete la sua I’m Losing It), il cantautorato malinconico di Tom Odell, il new French Touch tra vintage e glitter de L’Impératrice, l’olandese KI/KI con le sue influenze rave (ex resident allo Spielraum di Amsterdam, istituzione della nightlife queer), ma anche gli inni house del DJ australiano Dom Dolla, il mix di testi irriverenti e sound contagiosi di Joost, il cantautorato alla “storie di vita” di Blondshell (progetto di Sabrina Teitelbaum), e si continua con la rapper australiana Tkay Maidza. In quota italiana per la giornata, il DJ Carlo Chicco e il veterano dello Sziget Gianpiero Carbonara, ma anche Laila Al Habash (qui la nostra intervista) e i Puppet Street Band.

Ci siamo scaldati? Bene, perché l’8 giugno vedrà un’altra headline di eccezione, la poliedrica Halsey. Da segnarsi anche le atmosfere magiche del pop nordico di Aurora, il mix techno-house della veterana Honey Dijon, l’energia del duo ANOTR, la “banda” di ottoni e percussioni dei Meute da Amburgo (ma chiamateli Techno Marching Band, grazie), e le contaminazioni elettro-punk delle inglesi Nova Twins. Si continua con il DJ set della rising star della nightlife internazionale Chloé Caillet. Delle nostre parti saranno presenti Folkatomic, 43.NOVE, Adriana, DJ Sgamo e Stefano di Matteo (oltre ai set ripetuti su più giorni di Carlo Chicco, Gianpiero Carbonara e Puppet Street Band).

La vera esplosione italiana si avrà il 9 giugno con Liberato (fresco di Primavera, ve lo abbiamo raccontato qui), Venerus, Enrico Sangiuliano, Giuse the Lizia, Leland Did It, Vague, WISM, Fab Mayday lil DJ set Deer Waves. La giornata non sarà da perdere, perché sui palchi dello Sziget arriveranno Liam Gallagher, Stormzy (aka Big Mike, principale voce del grime), Yves Tumor e i suoi soundscape imprevedibili, Teezo Touchdown (rapper tra i preferiti dei big statunitensi come Drake e Travis Scott), Joris Voorn, nome centrale nella scena elettronica olandese ed europea, ma anche Eris Drew & Octo Octa con il loro DJ set che celebra l’amore e l’orgoglio queer, e il canatutorato tenebroso e irresistibile del belga Warhaus.

Siamo a metà del festival: per chi arriva adesso sarà bene prendere subito il ritmo con la combinazione di headliner della giornata del 10 giugno. Martin Garrix, Bebe Rexha, Mø, what else per un tuffo nella leggerezza che vogliamo dall’Isola della Libertà? Forse il takeover pop che avverrà lungo la giornata grazie alla presenza di Louis Tomlinson (ex One Direction), degli americani Neil Frances o di Zoe Wees (tutti insieme: I don’t wanna looose controool). Il nostro consiglio va anche su Mannequin Pussy (ve li raccontavamo qui) e, aprendo la quota tricolore, sull’alessandrina Elasi (recuperate l’intervista qui). Chiudono la compagine italiana per la giornata il DJ Sam Paganini, Anfisa Letyago, Chrome Sound System, Fab Mayday, Guatemala e Vague.

Penultima giornata, bisogna darci dentro. L’11 giugno gli headliner saranno al gusto tutti frutti, tra Sam Smith, Janelle Monáe, Fontaines D.C. e lo stardom pop di Becky Hill. Per l’amico intellettuale segnaliamo il live dei Crystal Fighters, i (presi benissimo) basco-britannici dell’elettro-folk, o anche il set del decano dei club Sven Väth per un po’ di sana, attualissima nostalgia. Da New York, ma cresciuto in Benin nell’Africa Occidentale, arriverà il DJ e producer Amémé per una sferzata di energia e contaminazione culturale. Presenza notevole in quota azzurra sarà invece Naska (direttamente dalla nostra Classe 2023).

È quasi ora di salutarsi. Last but not least, la giornata di chiusura di Sziget 2024 non si (e ci) farà mancare nulla, con quattro big preceduti dalla loro fama: Fred Again…, rivelazione dell’EDM 2023, Skrillex e Four Tet. Insieme a loro anche Raye. Subito dopo, ma non meno importanti, troviamo Big Thief con il loro folk mistico (per leggere di più, da questa parte), Overmono, piccole perle dell’elettronica, ma anche la stella del revival jungle Nia Archives (la nostra intervista qui), gli Yard Art (li avevamo definiti «la rock band più verbosa e pensosa d’Inghilterra») e il DJ set di Victoria De Angelis dei Måneskin, che arriva allo Sziget dopo la chiusura del suo primo tour mondiale dietro la console. Con lei tra gli italiani anche Rhove, Fideles, e Alex the Judge and the Forbidden Fruits.

E se poi ancora non vi basta, occupatevi già la seconda settimana di agosto sul calendario per l’edizione 2025. Allora, mamma, ci vediamo lì?

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