Ieri sera Calcutta si è esibito all’Ippodromo San Siro, a Milano. Alcune persone hanno postato sui social foto e video della lunga coda che si è formata all’esterno, lamentandosi d’essere rimaste bloccate fuori dall’Ippodromo per una o addirittura due ore. Il concerto era sold out, era quindi noto il numero di persone che si sarebbero presentate, oltre 30 mila.
Alcuni spettatori hanno lamentato problemi di sicurezza. Altri – difficile stabilire quanti – sono addirittura entrati a show iniziato a causa dell’ingresso difficoltoso. Dicono di non avere alcuna colpa e di essersi presentati sul luogo del concerto col giusto anticipo. Avvisato di quant’era accaduto, a fine concerto Calcutta ha ricantato le prime due canzoni, 2minuti e Cosa mi manchi a fare, a beneficio di chi non era riuscito a sentirle.
«Concerto iniziato e tutta questa gente fuori», è uno dei tanti commenti abbinati alle foto che hanno cominciato a girare ieri sera sui social. «Non è vero che siamo arrivati tardi. Abbiamo fatto due ore di coda che non scorreva. Con solo un’entrata disponibile». Qualcun altro scrive: «Organizzazione vergognosa. Metà pubblico bloccato fuori dal concerto in strada dopo più di un’ora di fila, fino a 25 minuti oltre l’inizio del concerto. Ressa, gente che scavalcava, zero controlli alle borse». «Organizzazione per l’entrata del concerto imbarazzante!». «La coda per entrare all’Ippodromo fatta a cazzo di cane».
Alcune delle persone presenti attribuiscono la colpa al luogo del concerto, data la scarsità di ingressi, due contando quello per inviti e accrediti. La cosa si fa particolarmente pesante nei concerti nei giorni feriali in cui il pubblico tende ad arrivare dopo il lavoro. «Calcutta torna presto però non tornare all’Ippodromo perché quel posto è l’inferno», scrive uno. Per altri la colpa è di chi ha organizzato l’evento che non avrebbe tenuto contro dell’afflusso e del solo ingresso disponibile: «Organizzazione al concerto di Calcutta imbarazzante. Una fila chilometrica fino alle 9:30, orario in cui siamo entrati, a concerto già iniziato e solo perché la gente ha iniziato ad accalcarsi all’ingresso. In più nessun controllo, nemmeno del biglietto».
Un altro commento: «Il concerto è dovuto iniziare prima, perché per motivi di ordine pubblico doveva finire alle 11:00. La comunicazione è arrivata via social. L’organizzazione è vergognosa soprattutto se hai Calcutta che attira molta gente». Il riferimento è alla storia di Instagram postata ieri da Bomba Dischi, l’etichetta di Calcutta: «A causa del coprifuoco delle 23 siano costretti tassativamente a cominciare il concerto di Calcutta entro le 21.20».
Secondo un altro utente di X è «inaccettabile la disorganizzazione e il ritardo nell’ingresso al concerto di Calcutta all’Ippodromo Snai. Una situazione del genere impedisce di godersi una performance altrimenti molto gradevole, non tornerò qui». «Un’ora e mezza di coda sotto al sole. Entrare a concerto iniziato da 30 min. Cassa per i token (non rimborsabili) 20 minuti. Inaccettabile». «L’organizzazione per Calcutta all’Ippodromo di San Siro, ma voi state male, che cazzo di organizzazione è, alle 21:20 metà delle persone ancora fuori e nemmeno un po’ di circolo d’aria fra le persone». Il copy di un video della coda che fa il giro di un pezzo di Ippodromo: «21:10 e questa è la situazione. Noi ce ne andiamo, prossima volta che organizzerete qualcosa non ci proverò neanche a prendere il biglietto».
«Concerto di Calcutta, entrati a mezz’ora dall’inizio del concerto per non si capisce per quale motivo, una fila che si è accalcata (giustamente) all’ingresso. La sicurezza aiutava la gente a scavalcare le transenne. Tutto questo coronato dai cancelli ai quali non venivano controllati né biglietti né borse, quindi chiunque poteva entrare con qualsiasi cosa in borsa (ho visto bottiglie di vetro ovunque. Sicurezza 0, da denuncia)».
Contattato per avere un commento, l’ufficio stampa esterno di Live Nation ridimensiona l’accaduto: «C’è stato un picco di pubblico a ridosso dell’inizio del concerto e si è creata coda, che abbiamo gestito al meglio come sempre. La cosa è stata poi ampiamente risolta, anche con i due pezzi in più fatti da Edoardo per i pochi che si erano persi l’inizio dello show».
Prima di Calcutta ha cantato la sua fidanzata Angelica. Secondo il Corriere della Sera, nel presentare La mia metà la cantante avrebbe fatto un riferimento alla storia con Morgan, che ha denunciato per stalking. «Non si risparmia una nota di amara ironia», scrive il Corriere. «“Dal titolo questa canzone sembra parlare d’amore, ma in realtà parla d’odio e di schifo: schifo è la cosa che faccio più spesso, oltre a non rispondere” dice lanciando il brano La mia metà e riferendosi probabilmente alle frasi usate da Morgan nei suoi confronti».
A proposito di Morgan, quando hanno cominciato a girare i primi video delle code fuori dalla struttura (e non dentro il concerto) ne ha postato uno su Instagram accompagnato dal commento: «Concerto Calcutta, la gente grida “vergogna”. Ipotesi: 1) perché è completamente stonato; 2) perché è inguardabile; 3) perché ha ricattato la Warner per farmi licenziare; 4) cattivi odori». Morgan ha poi cancellato il post.
Aggiornamento: Live Nation ha offerto il rimborso del 50% del biglietto a «tutti coloro che si sono sentiti danneggiati dal ritardo dell’ingresso all’evento». Tutte le info qui.