Non è facile capire da dove venga la musica di Devendra Banhart. Indie, folk, avant folk, new weird, naturalismo, le sue canzoni sono state etichettate in mille modi diversi, e nessuno sembrava quello giusto. Saranno i viaggi – ha passato l’infanzia a Caracas, poi San Francisco e infine Los Angeles – ma la musica di Banhart è surreale, multifocale e ha la capacità di evolversi in modi sempre diversi.
Oppure è l’arte visiva, “l’altro mondo” del cantautore: «Io vengo dal mondo delle arti visive, e quella carriera viaggia parallela a quella musicale. C’è un’interazione tra queste due discipline», ci ha detto all’Auditorium di Milano, poche ore prima di una delle date italiane del suo tour. « Quando andavo alle superiori… tornavo a casa e ho trovato la sorella della mia migliore amica, lei non era andata a scuola. Anzi, non poteva andare a scuola, era quasi in stato catatonico, davvero depressa», ha raccontato il cantautore.
«È rimasta seduta tutto il tempo, senza parlare, poi ha detto: “Vorrei solo disegnare linee tutto il giorno”. È l’unica cosa che è riuscita a dire per esprimere come si sentiva. Mi è sembrato il modo più puro di distillare quello che anch’io voglio fare nella mia vita. Ma… come fai a disegnare una linea con una canzone?». Per noi Devendra ha suonato Theme For A Taiwanese Woman In Lime Green, il video dell’esibizione è in cima alla notizia.