«Non è più appagante, sento che non ho più bisogno di andare in questa direzione». Così Donald Glover ha parlato del suo nome d’arte e progetto musicale Childish Gambino che dopo questo weekend verrà ufficialmente ritirato dallo stesso artista. Il momento della realizzazione per Glover è arrivato a fine produzione di Bando Stone and the New World, quello che a tutti gli effetti sarà l’ultimo album di Childish Gambino e che nella fattispecie sarà il suo sesto disco nonché la colonna sonora del film omonimo di cui Glover è regista e attore protagonista.
Parlando con il New York Times, Glover ha raccontato le motivazioni dietro la sua scelta. In primis, ci sono dei motivi personali. Negli ultimi 6 anni infatti l’artista ha perso il padre e accolto altri due figli (siamo così a tre), cambiamenti che hanno inciso sulle sue priorità: «Non sono più un 25 enne che di fronte a un masso pensa “ok, lo devo spostare”. Ora do quello che posso, la bellezza è in ogni momento. Non devi costruirla, non devi cercarla».
Tra la carriera da attore, regista e autore – oltre naturalmente al ruolo di padre e marito e, non in ultima, quella da impreditore con la sua compagnia Gilga – per Glover è diventato sempre più difficile, a livello logistico, poter far un album agli standard da lui voluti. Oltre a questo si aggiungono anche riflessioni sulle problematiche più ampie del music business come il declino del formato album e le crescenti difficoltà nell’andare in tour. «Il successo per me è pubblicare un album su larga scala che io ascolterei», ha spiegato, «E per questo album volevo suonare in grandi arene e a vere delle canzoni che fossero degli inni da cantare in questi spazi così grande, così che le persone potranno vivere un certo senso di comunità durante i concerti».
E sul momento della realizzazione racconta, «Ho solo pensato: “È finita”»