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Donald Trump ha usato la musica degli Smiths ai suoi raduni, e Johnny Marr non ci sta

In un video virale circolato su X, 'Please, Please, Please Let Me Get What I Want' è in sottofondo a un appuntamento politico dell'ex-presidente degli Stati Uniti, e la risposta di Marr non ha tardato

Foto di John Shard

Sì, è proprio un brano degli Smiths quello che si sente in sottofondo al raduno elettorale pro-Trump di Rapid City, in South Dakota, mentre i presenti aspettano che l’ex-presidente degli Stati Uniti salga sul palco. Parliamo di Please, Please, Please Let Me Get What I Want, scritta nel 1984 dal frontman degli Smiths, Morrissey, e dal chitarrista Johnny Marr.

Il video arriva da un tweet dell’utente @SooRinKimm divenuto presto virale, in cui si legge: «Sembrerà strano, ma gli Smiths si sentono molto più di quanto si pensi ai raduni trumpiani del 2024» (il video risale al 2023 e, insieme alla caption, indica un fatto ripetutosi più volte nel tempo). La risposta di Marr non si è fatta attendere, e, sempre a mezzo X, recita:

«Ahh… Bene… Ok. Non avrei davvero mai pensato che una cosa del genere potesse succedere. Ma non vi preoccupate, non si ripeterà». Questa la caption del tweet, che promette azioni immediate ai fan di Marr e degli Smiths per impedire a Trump & staff di usare di nuovo brani come questo.

Il caso può sembrare curioso, ma non è la prima volta che accade, e di mezzo c’è sempre Donald Trump. Adele, Beatles, Bruce Springsteen, Elton John, Rolling Stones, Queen, Pharrell Williams, gli eredi di Prince e David Bowie hanno già tutti fatto notare in passato che l’associazione della loro musica con la politica di Trump non era esattamente gradita. In alcuni casi, come con Tom Petty e gli Stones, l’azione è stata portata sul piano legale, anche se sembra che non sempre le ingiunzioni siano state rispettate.

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