Giovedì prossimo, il 23 gennaio, i due membri superstiti dei Doors – il batterista John Densmore e il chitarrista Robby Krieger – faranno una rara apparizione insieme a un concerto di beneficenza a Los Angeles. Sono passati un paio di anni dall’ultima volta che hanno calcato un palco insieme e, a una settimana dal concerto, Densmore ha detto a Rolling Stone che lui e Krieger non hanno ancora deciso la scaletta.
“Ci sono abituato”, ci ha detto Densmore. “Ero io che facevo le scalette per i concerti dei Doors, perché nessun altro l’avrebbe fatto. Appena prima di salire sul palco mi mettevo lì seduto e dicevo ‘Ok ragazzi, andiamo, con cosa apriamo?’. E decidevamo tre o quattro pezzi, fine. Avere a che fare coi musicisti è come avere a che fare con dei gatti”.
Homeward Bound – questo il nome dell’evento che ospiterà il concerto di giovedì – si occupa di combattere il fenomeno degli homeless in California. Per l’occasione la line-up comprende anche Jason Mraz, Fitz and the Tantrums, Ingrid Michaelson e Maddie Poppe. Densmore e Krieger suoneranno per 30 minuti insieme a Krist Novoselic dei Nirvana al basso e altri artisti alla voce. L’unico requisito per sostituire Jim Morrison, dice il batterista, è “avere dei pantaloni di pelle, è la cosa fondamentale”.
Le parti della scaletta che sono già state decise prevedono alcune collaborazioni di alto livello: il figlio di Willie Nelson, Micah, apparirà in Roadhouse Blues, Haley Reinheart canterà una versione minimalista di People Are Strange. La versione di Light My Fire avrà diversi cantanti e Dave Stewart degli Eurythmics ha chiesto espressamente di poter cantare Hello, I Love You. “Di solito non la facciamo live quella, ma stavolta perché no”, ha aggiunto Densmore.
Densmore e Krieger hanno suonato insieme un po’ di volte nell’ultimo decennio: ad esempio nel 2016 a un concerto benefico per la ricerca contro il cancro in onore dell’ex tastierista dei Doors Ray Manzarek, oppure nel 2017 al Museum of Pop Culture di Seattle. Suonano assieme solo di tanto in tanto, ma per Densmore non ci sono problemi: per lui stare sul palco con Krieger è come andare in bicicletta. “Quando hai suonato questi pezzi ogni sera per molti, molti anni, li hai semplicemente nel sangue. Sono parte di te”.