È morta Françoise Hardy | Rolling Stone Italia
RIP

È morta Françoise Hardy

La cantante di ‘Tout les garçons et les filles’ (in italiano ‘Quelli della mia età’) aveva 80 anni. Negli anni ’60 il suo dolce esistenzialismo aveva incantato fan in mezzo mondo, Dylan compreso. La conferma dal figlio Thomas Dutronc: «Maman est partie»

È morta Françoise Hardy

Françoise Hardy nel 1964

Foto: Evening Standard/Hulton Archive/Getty Images

È morta Françoise Hardy. La cantante francese, icona d’un certo esistenzialismo romantico, aveva 80 anni. Lo conferma il figlio (a sua volta musicista) Thomas Dutronc su Facebook, dove ha pubblicato una foto di quand’era neonato in braccio alla madre: «Maman est partie». Secondo il sito Barron’s, la cantante lottava col cancro dal 2004.

Hardy è diventata celebre negli anni ’60, facendosi strada grazie al mix di musiche e testi particolarmente evocativi. L’album di debutto Tout les garçons et les filles è del 1962 e le regala subito un gran successo commerciale, portandola alla ribalta del cosiddetto pop yé-yé europeo (ha poi inciso una versione in lingua italiana della title track titolata Quelli della mia età, ndr).

Nel 1964 inizia a registrare musica a Londra, allarga gli orizzonti musicali, pubblica pezzi come Mon amie la rose, L’amitié, La maison où j’ai grandi, Ma jeunesse fout le camp. Nei primi anni ’70 collabora con numerosi musicisti tra cui Serge Gainsbourg, Patrick Modiano, Michel Berger e Catherine Lara. Ha reinciso i suoi pezzi, oltre che in italiano, anche in inglese e tedesco.

Quando Rolling Stone US l’ha inserita nell’elenco dei 200 cantanti migliori di sempre, ha ricordato che il suo fascino ha colpito anche Bob Dylan, che l’ha citata nelle note di copertina-poema sul retro della cover dell’album Another Side of Bob Dylan. Quando l’ha incontrata le ha dedicato una sorta di serenata, senza gran successo, intonando I Want You.

In un’intervista concessa nel 2018 al Guardian, Hardy ha spiegato i temi di Personne d’autre, l’album pubblicato quell’anno. Parlava di morte. «La canto in modo simbolico e persino positivo, c’è dell’accettazione, ad esempio nel pezzo intitolato Train spécial. Alla mia età, il treno di cui canto non può che essere quello molto speciale che mi porterà via da questo mondo. Spero mi faccia viaggiare in direzione delle stelle e mi faccia scoprire i misteri del cosmo».

Tous les garçons et les filles (Slow)

Da Rolling Stone US.

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