È morta Vera Lynn, la cantante di We’ll Meet Again, il pezzo del 1939 diventato simbolo della speranza dei soldati inglesi di tornare a casa dopo la Seconda guerra mondiale. Aveva 103 anni. Era una sorta di monumento nazionale, oltre ad essere l’artista più anziana ad avere raggiunto il numero uno nella classifica degli album del Regno Unito.
Roger Waters le aveva dedicato un pezzo dell’album dei Pink Floyd The Wall intitolato Vera: “Qualcuno, qui, ricorda Vera Lynn? Qualcuno ricorda che diceva che ci saremmo nuovamente incontrati in un giorno di sole?”.
Quest’ultimo passaggio cita il testo di We’ll Meet Again: “Ci rincontreremo, non so dove, non so quando, ma so che ci incontreremo di nuovo in un giorno di sole”. Due mesi fa, la canzone è stata citata da Elisabetta II nel suo discorso sul coronavirus. La regina aveva incluso un altro pezzo interpretato da Lynn, The White Cliffs of Dover del 1942, in una playlist resa nota dalla BBC delle sue canzoni preferite.
Il Primo Ministro Boris Johnson ha scritto che il suo fascino e la sua voce «hanno incantato e sollevato il Paese nei momenti più bui. La sua voce continuerà a vivere per sollevare i cuori delle future generazioni».
Dame Vera Lynn’s charm and magical voice entranced and uplifted our country in some of our darkest hours. Her voice will live on to lift the hearts of generations to come.
— Boris Johnson #StayAlert (@BorisJohnson) June 18, 2020