Alec John Such, bassista fondatore dei Bon Jovi, è morto all’età di 70 anni. La band ha confermato la scomparsa domenica sera con una dichiarazione sui social. Al momento, non è stata comunicata alcuna causa di morte.
«Alec, ci mancherai», recita il messaggio pubblicato dalla band e da Jon Bon Jovi. «Siamo affranti nell’apprendere la notizia della morte del nostro caro amico Alec John Such».
«Era unico. Come membro fondatore dei Bon Jovi, Alec è stato parte integrante della formazione della band. Ad essere onesti, è grazie a lui che ci siamo incontrati. Era un amico d’infanzia di Tico [Torres] e ha portato Richie [Sambora] a vederci in concerto. Alec è sempre stato un po’ matto e pieno di vita. Sono ricordi speciali che oggi mi fanno spuntare un sorriso sul viso e far scendere una lacrima. Ci mancherà moltissimo».
In un tweet, il tastierista David Bryan ha aggiunto: «RIP my soul brother… È stato un onore e un piacere condividere il palco e la vita con te…».
RIP my soul brother…. It was an honor and pleasure to share the stage and to share life with you….. 😎❤️🙏 pic.twitter.com/KgibUECjmA
— David Bryan (@dbdavidbryan) June 5, 2022
Alec John Such è stato il bassista dei primi cinque album dei Bon Jovi, dall’omonimo del 1983 a Keep the Faith del 1992. Ha quindi suonato in hit come Livin’ on a Prayer, Wanted Dead or Alive, You Give Love a Bad Name, Bad Medicine, I’ll Be There for You. Ha lasciato la band nel 1994, quando è stato sostituito da Hugh McDonald.
In quell’occasione, Bon Jovi paragonò la partenza di Such a quella di Bill Wyman dei Rolling Stones. Riconoscendo però come fosse comprensibile che non tutti dovessero voler continuare a fare dischi.
Quando la band è entrata nella Rock and Roll Hall of Fame nel 2018, il bassista si è riunito al gruppo, tenendo un discorso.
«Quando Jon Bon Jovi mi ha chiamato e mi ha chiesto di far parte della sua band molti anni fa, ho subito capito quanto fosse serio. Aveva una visione e sono felice di esserne stato parte. Questi ragazzi sono dei grandi. Abbiamo passato dei bei momenti insieme e non saremmo mai arrivati qui se non fosse stato per loro».
La band ha condiviso la clip del suo discorso insieme a un montaggio di John Such impostato sulla sua canzone, Blood on Blood, un pezzo per cui occasionalmente prendeva il ruolo di voce principale in concerto.