È morto all’età di 68 anni Andy Anderson batterista dei Cure tra il 1983 e il 1984. A dare la notizia è stato Lol Tolhurst, uno dei membri fondatori del gruppo guidato da Robert Smith: “Andy Anderson era un vero gentiluomo e un grande musicista con un fantastico senso dell’umorismo che ha mantenuto fino alla fine, come fosse un testamento al suo bello spirito nell’ultimo viaggio: siamo stati fortunati a conoscerlo”.
It's with a heavy heart, I have to report the passing of a Cure brother.
Andy Anderson was A true gentleman and a great musician with a wicked sense of humor which he kept until the end, a testament to his beautiful spirit on the last journey. We are blessed to have known him.— Lol Tolhurst (@LolTolhurst) 26 febbraio 2019
Il 22 febbraio scorso, Anderson aveva raccontato via social media della sua malattia: “Ho un cancro terminale al 4° stadio e non c’è modo di tornare indietro, copre ormai tutta la parte interna del mio corpo e sono sereno e consapevole della mia situazione, per questo ho deciso di non essere rianimato”, aveva scritto su Facebook prima di iniziare il trattamento.
Anderson suonò per la prima volta con Robert Smith nei Glove, progetto parallelo del leader dei Cure con Steven Severin dei Siouxsie and the Banshees, nell’unico album firmato dal super gruppo, Blue Sunshine del 1983. In seguito entrò nei Cure, dopo che Tolhurst era passato dalla batteria alle tastiere, registrando l’album The Top , il disco dal vivo Concert e il docufilm live The Cure Live In Japan.
Dopo i Cure, Anderson ha suonato con – tra gli altri – con Iggy Pop, Glen Matlock dei Sex Pistols, Edwin Collins, Peter Gabriel e Isaac Hayes, oltre al suo progetto solista AAMuzik.