È morto Bobby Eli. Ne ha dato notizia ieri la moglie Vonnie sul Philadelphia Inquirer. Il chitarrista della band MFSB e dell’etichetta Philadelphia International è mancato giovedì 17 agosto nella sua casa di Haverton, Pennsylvania. Aveva 77 anni.
Il suo nome non è noto al grande pubblico in Italia, ma Eli è stato un musicista di culto e a suo modo popolare negli anni ’70. Chitarrista e arrangiatore, ha contribuito a fondare i MFSB, abbreviazione di Mother Father Sister Brother, la house band dell’etichetta Philadelphia International, in pratica una orchestra formato disco.
Sono gli anni in cui si va a formare il cosiddetto Philadelphia soul o Philly soul, variante orchestrale del soul che ha anticipato l’avvento della disco music a cui hanno dato un contributo fondamentale i produttori e autori Kenneth Gamble e Leon Huff. Tra i pezzi più noti dei MFSB, T.S.O.P. (The Sound of Philadelphia) e Love Is the Message.
Un bianco che faceva black music (pare che, non sapendolo, nel 1978 lo volessero includere nel Who’s Who of Black Americans), Eli ha suonato anche in hit di altre band tra cui Love Train degli O’Jays e Disco Inferno dei Trammps. L’uso degli effetti in tempi in cui non erano così comuni gli valse il soprannome di Electronic Eli.
«Se il nome non vi è familiare, credeteci, il suo sound lo è», scrivono gli Spinners con cui Eli collaborò. «La sua chitarra è la firma di tanti classici Philly soul, tra cui molti dei nostri. Celebrate il suo magnifico lascito sonoro ascoltando i classici del soul di Philadelphia e lasciatevi affascinare da uno dei più grandi chitarristi soul e non solo».