È morto Clem Burke. Il batterista dei Blondie, ma anche session man in dischi di Pete Townshend, Iggy Pop e Bob Dylan, aveva 70 anni.
«È con profonda tristezza che comunichiamo la notizia della scomparsa del nostro amato amico e compagno di band Clem Burke dopo una battaglia col cancro», scrivono i Blondie in un comunicato. «Clem non era solo un batterista, era il cuore pulsante dei Blondie. Il suo talento, la sua energia e la sua passione per la musica erano ineguagliabili, il suo contributo al nostro sound e al nostro successo è incommensurabile. Ma al di là del talento di musicista, era una fonte di ispirazione anche giù dal palco. Il suo spirito, il suo entusiasmo contagioso e la sua etica del lavoro hanno colpito chiunque abbia avuto il privilegio di stargli accanto».
Burke è entrato a far parte dei Blondie nel 1975 e ha suonato in tutti i dischi del gruppo compresi il debutto del 1976, Parallel Lines del 1978 e Eat to the Beat del 1979. Dopo lo scioglimento del 1982 e prima della reunion del 1999, dopo la quale hanno pubblicato altri cinque dischi, Burke è diventato un session man piuttosto richiesto.
«Si è autoproclamato “sopravvissuto al rock’n’roll e ha suonato e ha suonato con artisti come Eurythmics, Ramones, Bob Dylan, Bob Geldof, Iggy Pop, Joan Jett, Chequered Past, Fleshtones, Romantics, Dramarama, Adult Net, Split Squad, International Swingers, L.A.M.F., Empty Hearts, Slinky Vagabond e persino le Go-Go’s», scrive oggi la band. «La sua influenza e il suo contributo hanno attraversato interi decenni e generi, lasciando un segno indelebile in ogni progetto a cui ha preso parte».