È morto Franchino, al secolo Francesco Principato, DJ e “re dei vocalist” italiani, che con la sua “magia” aveva cambiato il clubbing italiano. Aveva 71 anni. L’annuncio è stato dato dalla famiglia poco fra sui social ufficiali dell’artista:
«Con immensa tristezza e profondo dolore, la famiglia e gli amici più stretti comunicano la scomparsa dell’amato FRANCHINO, che si è spento oggi, dopo alcune settimane di ricovero in ospedale. Sei stato una persona speciale per tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti e hai illuminato le nostre vite con il tuo sorriso, la tua forza e il tuo coraggio. Fai buon viaggio Franco, resterai sempre nei nostri cuori. Vivere per vivere… I funerali si terranno in forma strettamente privata».
Nato in Sicilia ma cresciuto in Toscana, Franchino entrò in contatto con l’universo musicale della notte all’inizio degli anni Settanta, quando cominciò a lavorare come DJ al Seven Eleven di Montelupo Fiorentino. Per circa un decennio la sua vita si divise poi tra l’Isola d’Elba e il Brasile, dove arricchì il suo bagaglio musicale e suonò con il gruppo blues Arraial d’Ajuda.
Fu la fine degli anni Ottanta, e l’incontro con le discoteche di Ibiza, a cambiare il corso della carriera di Franchino e a indirizzarlo sempre di più verso il ruolo di vocalist. Nelle sue performance, Franchino userà la voce alla stregua di uno strumento (ricordi di Brasile, racconterà poi), e si farà cantastorie delle vite che si incrociavano e realizzavano sulla pista durante i DJ set. Surrealismo applicato al dancefloor, reso virale ben prima di internet dalla circolazione delle cassette e dalla mitologia che si venne a creare attorno a questa speciale interazione con il pubblico, rilettura radicale del ruolo del vocalist durante le serate, che non si limitava dunque più solo alla funzione di enunciazione. Tutto questo era la “magia” di Franchino. A quel periodo (anni Novanta) risale inoltre la stretta collaborazione con Farfa, Mario Più e Ricky Le Roy, incontrati all’Imperiale Club di Tirrenia. All’Imperiale rimarrà fino al 1994 collaborando con il DJ resident Andrea Giuditta: sono gli anni fondamentali per la techno progressive italiana, e Franchino è tra chi fa la storia.
Dal 1995 al 2000 Franchino lavorò all’Insomnia Disco Acropoli d’Italia, ma i suoi DJ set toccarono alcuni tra i principali locali d’Italia (come il Cocoricò) e all’estero (ancora a Ibiza). Nel 1997 invece, insieme a Kitikonti, Vibot, Zicky, Le Roy, Mario Più e Brogi, fondò a Ponsacco l’etichetta discografica Metempsicosi.
Il “re dei vocalist”, questo il titolo che gli valse la sua carriera, era ricoverato da qualche settimana in ospedale a causa di una malattia.