Se n’è andato uno dei giganti dell’elettronica. Ne dà notizia la famiglia: Klaus Schulze, 74 anni, è morto il 26 aprile dopo una non meglio specificata lunga malattia.
«La sua musica e il suo ricordo rimarranno vivi in noi», scrive la famiglia. «Ce ne sarebbero di cose da dire sulla persona e sull’artista, ma è probabile che lui avrebbe tagliato corto: ora basta! Come da sua volontà, l’ultimo addio sarà riservato alla ristretta cerchia famigliare. Sapete com’era fatto: per lui contava la musica, non la persona».
In oltre mezzo secondo di attività, nell’arco di una sessantina di album, Schulze ha contribuito a rivoluzionare l’elettronica e a imporre il krautrock e la cosiddetta scuola berlinese che ha anticipato ambient, new age e space rock.
Dopo aver suonato come batterista nel primo album Tangerine Dream Electronic Meditation ha fondato con Manuel Göttsching gli Ash-Ra Tempel per poi imbarcarsi nella carriera solista con Irrlicht del 1972 e fondare i Cosmic Jokers, continuando ad operare per allargare i confini della musica elettronica, guardando sempre avanti. Tra gli altri suoi album solisti più apprezzati, Cyborg del 1973, Timewind del 1975, Moondawn del 1976 ed X del 1978.
Uno dei suoi ultimi pezzi è Grains of Sand, una collaborazione on Hans Zimmer legata al film Dune. Poche settimane fa aveva pubblicato Osiris Pt#1, estratto dall’album Deus Arrakis in uscita a giugno e ispirato al romanzo di Frank Herbert a cui Schulze aveva dedicato nel 1979 l’album Dune.
Il lavoro di Schulze, aveva detto mesi fa Zimmer, è «in perfetto equilibrio tra anima e tecnologia… È un maestro che ha influenzato tanti colleghi con un senso profondo di umanità e mistero».