Addio a Peter Green, chitarrista e co-fondatore dei Fleetwood Mac. Aveva 73 anni, e secondo il comunicato che la famiglia ha inviato alla BBC, la morte è avvenuta «pacificamente nel sonno».
Nato a Londra nel 1946, Green ha iniziato la sua carriera nel 1965, quando è stato scelto per rimpiazzare Eric Clapton nei Bluesbreaker di John Mayall, band in cui ha conosciuto il batterista Mick Fleetwood con cui due anni dopo fonderà i Fleetwood Mac. «Adesso non è bravo come Clapton, ma vedrete… sarà il migliore», diceva Mayall al suo produttore dell’epoca.
Green è stato una figura fondamentale per i primi anni dei Fleetwood Mac, con cui ha inciso tre album. La sua strumentale Albatross, uno dei brani che ha ispirato i Beatles di Abbey Road, arriverà al primo posto delle classifiche britanniche. Black Magic Woman, che ha scritto nel ’68, diventerà una hit grazie a Carlos Santana.
Dopo Then Play On, uno degli album più rappresentativi dei Fleetwood Mac, la salute mentale di Green ha iniziato a deteriorarsi – più avanti gli verrà diagnosticata la schizofrenia – e nel 1970 ha lasciato la band.
Nel 1998 è uno degli otto membri della band a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame, e lo scorso febbraio Mick Fleetwood ha organizzato uno show per celebrare la sua storia. «Volevo che tutti sapessi che non sono stato io a fondare questa band, ma Peter Green», ha detto.