È morto Pino D’Angiò, al secolo Giuseppe Chierchia. Aveva 71 anni. Ne ha dato notizia poco fa la famiglia attraverso i canali social dell’artista.
«Non esistono parole per spiegare il buio di questo momento. Con immenso dolore, la famiglia comunica che oggi Pino ci ha lasciati. Sei stato il più bel regalo che la vita potesse fare alle persone che hanno avuto il privilegio di conoscerti. La tua anima ha danzato sulle gioie e sulle sofferenze sempre allo stesso modo, con la forza delicata di un leone sorridente. Tutto. Oltre l’immaginabile. Questo eri, sei e rimarrai».
Questo il commiato della moglie Teresa e del figlio Francesco secondo quanto riportato dall’Ansa: «Purtroppo oggi papà ci ha lasciati, colpito da un grave malore che lo ha portato via nel giro di qualche settimana. Ha resistito tanto, come ha sempre fatto».
D’Angiò non aveva mai fatto mistero delle malattie che lo avevano colpito nel corso del tempo, tra cui un tumore alla gola, uno ai polmoni, e un infarto con arresto cardiaco.
Stropicciato, sigaretta in bocca, musicista per caso («io mai nella vita ho desiderato di fare il cantante», aveva dichiarato in questa nostra intervista), ha vissuto la musica con leggerezza. Con la Ma quale idea («quattro minuti e 23 secondi di groove», sempre dalla nostra intervista), era diventato uno dei simboli degli anni ’80. La aveva interpretata nell’ultima edizione del Festival di Sanremo, invitato nella serata delle cover dai BNKR44. All’inizio di questo giugno, il duetto era stato certificato Disco di Platino.