È morto Roy Thomas Baker, il co-produttore col gruppo dei primi quattro album dei Queen. Aveva 78 anni. La famiglia ha dato la notizia solo ora, ma la morte risale al 12 aprile. Non è al momento nota la causa del decesso avvenuto nella sua casa di Lake Havasu City, Arizona.
Baker definiva la canzone più celebre che ha prodotto in vita sua, vale a dire Bohemian Rhapsody, «sostanzialmente uno scherzo», diventato però uno scherzo di successo. Quando Freddie Mercury ha espanso la parte “operistica”, che inizialmente doveva durare pochi secondi, «non riuscivamo a smettere di ridere». Il produttore aveva lavorato a un’incisione d’opera alla Decca e quindi «ero probabilmente uno dei pochi a sapere di cosa stesse parlando» Mercury.
«Era la prima volta che una sezione d’opera veniva inglobata in un disco pop, figuriamoci poi in un disco numero uno in classifica».In principio dovevano esserci solo un paio di “Galileo”, «ma come succede spesso in studio, le cose vanno per i fatti loro e quella sezione si è espansa, diventando totalmente diversa da come era prevista». E ancora: «Ogni volta che Freddie tirava fuori un altro “Galileo”, aggiungevo un pezzo di nastro alla bobina». Alla fine il lavoro su quella parte della canzone «ha portato via circa tre settimane, che all’epoca era il tempo medio di registrazione di un album intero».
Il produttore ha lasciato il segno sui primi quattro dischi della band, vale a dire Queen del 1973 («Usavamo quattro studi contemporaneamente»), Queen II e Sheer Heart Attack del 1974 e il classico A Night at the Opera del 1975, accompagnando la band nella transizione tra il rock alla Led Zeppelin e una forma di canzone più stratificata e barocca, andando controcorrente rispetto ai trend dell’epoca.
Nato a Londra nel 1946, Baker ha iniziato nel 1963 come fonico alla Decca Records lavorando con produttori affermati come Tony Visconti e Gus Dudgeon a dischi di Rolling Stones, Who, David Bowie, T. Rex e altri. Dopo i Queen, ha allacciato un’altra collaborazione importante, coi Cars di cui ha prodotto quattro dischi: Cars del 1978, Candy-O del 1979, Panorama del 1980 e Shake It Up del 1981. Nel frattempo, è tornato a lavorare coi Queen per Jazz del 1978, il disco di Mustapha, Fat Bottomed Girls, Bicycle Race e Don’t Stop Me Now.
Ha poi alternato produzioni classicamente rock ad altre legate alla new wave, come nel caso dei Devo. In quanto A&R dell’etichetta Elektra, ha curato uscite di Lindsey Buckingham e Mötley Crüe, oltre a contribuire a mettere sotto contratto i Metallica e i 10,000 Maniacs. In anni più recenti ha prodotto Darkness, Smashing Pumpkins, Yes (Heaven & Earth del 2014). Non ha mai avuto un suo sound distintivo, «ma a volte la gente mi dice: “Questo disco sembra prodotto da te, ha un suono nice, big and loud”».