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RIP

È morto Seymour Stein, l’uomo che ha lanciato Madonna, Talking Heads e Ramones

È il discografico della vecchia scuola che ha contribuito a diffondere punk e new wave negli Stati Uniti, e non solo. «Tutti volevano lavorare con lui»

Foto: Kevin Mazur/WireImage

Se c’è una foto di Seymour Stein abbracciato a David Byrne e Madonna non è perché era un socialite, ma perché il discografico morto ieri a 80 anni li ha lanciati entrambi, mettendoli sotto contratto con l’etichetta Sire. E con loro i Ramones, i Pretenders e molte altre band del filone new wave. Nel 2005 era entrato a far parte della Rock and Roll Hall of Fame nella categoria non-performer. Del resto, è un’istituzione che lui stesso aveva contribuito a fondare nel 1983.

Stein era un discografico d’altri tempi. «Uno che cercava artisti che avessero qualcosa da dire», ha spiegato il rapper Ice-T. «Prendete i Mighty Lemon Drops, i Ramones, Madonna, i Talking Heads, i Depeche Mode, i Ministry, Ice-T: sembrano che non abbiano granché in comune e invece ce l’hanno. Avevano tutti una marcia in più».

La sua è una storia americana. Aveva cominciato facendo piccoli lavori a Billboard e nella King Records prima di fondare l’etichetta Sire con il produttore Richard Gottehrer, mettendoci 10 mila dollari ognuno. Non è stato un successo istantaneo. Le cose sono cambiate negli anni ’70, quando ha messo sotto contratto i Ramones dopo averli visti con la moglie Linda (loro futura manager) al CBGB. E proprio di quella scena è diventato uno dei punti di riferimento negli Stati Uniti, avendo contribuito a lanciare anche i Talking Heads e Richard Hell & The Voidoids, oltre a portare in America varie band britanniche. Distribuita dal 1977 dalla Warner, la Sire di Stein ha beneficiato negli anni ’80 dell’enorme successo di Madonna, messa sottocontratto per 45 mila dollari per tre singoli. Sempre negli anni ’80 ha pubblicato l’album che ha rilanciato Lou Reed, New York.

Ha raccontato la sua vita nell’autobiografia Siren Song dove racconta anche della morte dell’ex moglie Linda, assassinata nel 2007 dalla sua assistente. La loro figlia Samantha Jacobs è morta per un cancro al cervello nel 2013. «Aveva un orecchio formidabile, una conoscenza enciclopedica della musica e una gioia di vivere bohémien», ha detto di lui k.d. Lang. «Volevo che gli Smiths firmassero con la Sire», ha detto Johnny Marr, «volevamo essere come i nostri eroi, ma soprattutto volevamo lavorare con Seymour Stein. Avevo sentito parlare di quel che aveva fatto nella musica e volevo entrare a far parte di quella storia».

Si era ritirato nel 2018 dopo aver fatto coming out, all’età di 75 anni. «Era più selvaggio dei musicisti», hanno detto Chris Frantz e Tina Weymouth dei Talking Heads. I Belle and Sebastian gli hanno dedicato una canzone titolata Seymour Stein, non un ritratto, ma un pezzo sulla distanza che li separava, loro scozzesi e indie, dal mondo ricco della grande discografia americana, e sulla decisione di non firmare per la Sire.

Oggi Lloyd Cole lo ricorda con un aneddoto: «L’ho incontrato alla fine degli anni ’80 con l’avvocato della Sire il cui atteggiamento da bullo ci impedì di firmare con l’etichetta. Seymour mi disse: “Porta quel tizio nel vicolo qui dietro e fagli vedere perché la tua band si chiamava Commotions”. Tutti volevano lavorare con Seymour. Un gigante».

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