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È morto Toto Cutugno

Il cantautore aveva 80 anni ed era malato da tempo. Anche Iggy Pop ha interpretato un pezzo scritto da lui

È morto Toto Cutugno

Toto Cutugno nel 1983, l’anno di ‘L’italiano’

Foto: Frederic Garcia/Gamma-Rapho via Getty Images

È morto Toto Cutugno. Ne dà notizia l’Ansa, specificando che il cantautore era ricoverato all’Ospedale San Raffaele di Milano. La conferma viene dal manager Danilo Mancuso: «Dopo una lunga malattia, il cantante si era aggravato negli ultimi mesi».

Nato Salvatore Cutugno nel luglio 1943, aveva iniziato a far musica negli anni ’60 in varie band. Con gli Albatros aveva cominciato anche a cantare: celebre la loro Volo AZ504, terza a Sanremo 1976. Ma è come solista che ottiene i primi successi, anche come autore per altri, tra cui Adriano Celentano per il quale scrive la hit Soli.

Il suo decennio sono gli ’80, che inaugura con la vittoria al Festival di Sanremo con Solo noi. Diventa una presenza familiare nelle case degli italiani, sia come cantante, sia come autore (Noi ragazzi di oggi di Luis Miguel, Io amo di Fausto Leali sono solo due dei tanti pezzi che ha scritto per altri), sia come personaggio televisivo. Nel 1990 ha vinto l’Eurovision Song Contest con Insieme: 1992. Anche Iggy Pop ha interpretato un suo pezzo: Et si tu n’existais pas, composto in origine per Joe Dassin. Si stima che abbia venduto 100 milioni di dischi.

Amato e criticato, era nel bene e nel male un simbolo di italianità nel mondo. Per alcuni la sua musica era giustamente nel dna della nazione, per altri è il rappresentante massimo di uno stile strapopolare e retorico che negli anni ’80 andava superato e svecchiato. Il suo brano più celebre è L’italiano. «Ero in concerto in Canada, nel teatro più grande di Toronto», ha raccontato. «Chiesi se, per favore, potevamo accendere le luci in sala. C’erano 3500 spettatori con le facce da italiano. Si riconoscono in mezzo a milioni di persone. Ho detto semplicemente questo: “Cazzo, io voglio fare una canzone per voi, per voi italiani che vivete all’estero, che vivete di nostalgia. Vi prometto che la faccio”». La scrisse con Cristiano Minellono per Celentano, che però la rifiutò. Il testo diceva “Sono Adriano, un italiano vero”. «La ascolta, guarda me e dice: “Ragazzi, questa canzone non la farò mai. Non c’è bisogno di dire che sono un italiano vero, lo sanno tutti”».

Ha contributo a portare all’estero una certa canzone melodica e si dispiaceva perché in Italia, nonostante la popolarità, non aveva mai ricevuto i giusti riconoscimenti. «Mi sarebbe piaciuto essere trattato in modo diverso». La sua ultima apparizione televisiva significativa è quella come coach in Ora o mai più, nel 2019.

«Dieci anni fa» ci aveva detto quell’anno «mi hanno diagnosticato un tumore maligno alla prostata con metastasi quasi ai reni. Il professor Rigatti del San Raffaele mi ha salvato la vita, grazie ad Al Bano, mio fratello, che mi ha aiutato moltissimo. Da lì è cambiata la mia vita, adesso non me ne frega più niente. Ho un figlio di 29 anni che è la mia vita, la mia luce. Invece prima, se un pezzo non piaceva, mi incazzavo, cazzo! Ho sbagliato tutto nella mia vita. Se non avessi avuto ‘sto carattere di merda, probabilmente avrei avuto molto di più».

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