Tramite una foto condivisa via Twitter, i Kasabian hanno rivelato ai propri fan di aver finalmente portato a termine il nuovo album, l’attesissimo seguito di 48:13, ultimo lavoro in studio della band, targato 2014.
Il disco, anticipato a dicembre da un estratto del singolo Pressie, è il frutto di un processo creativo complesso, che ha impegnato il quartetto di Leicester per quasi tutto il 2016: «A maggio l’album era stato completato, ma non mi ero mai trovato ad avere così tanto tempo libero e quindi ho pensato, “Sai una cosa? Mi prendo l’estate libera per la prima volta nella mia vita», aveva confidato al magazine Q il leader dei Kasabian, Serge Pizzorno. «È stato fantastico. il Leicester aveva appena vinto il titolo, mi sono sposato, sono andato in vacanza e, dopo tanto tempo, mi sono preso un po’ di tempo per la mia vita».
«In settembre, quando sono tornato, ho deciso di rivedere tutto il materiale – ha poi aggiunto il chitarrista – ho risuonato tutto con una chitarra acustica per la prima volta e avevo queste belle melodie, artigianali, e così ho iniziato a riarrangiare i brani… è solo bastato cambiare prospettiva. Ho scritto anche un altro brano, che è incredibile, e poi due settimane dopo ho composto una delle canzoni migliori che io abbia mai scritto».
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— KasabianHQ (@KasabianHQ) 10 febbraio 2017
Se per 48:13, tra sintetizzatori analogici e drum machine, il sound dei Kasabian non si era risparmiato negli ammiccamenti al dance floor, pare che per il nuovo lavoro Pizzorno sia tornato a un uso massiccio delle chitarre, innamorandosi nuovamente della sua Rickenbacker, influenzato soprattutto dalla musica dei Talking Heads ma con un orecchio rivolto all’hip-hop, in particolare alle ESG.
Rimaniamo quindi in attesa che vengano rivelati ulteriori dettagli, per un disco che si preannuncia già come uno dei più attesi della stagione dato anche il ritorno dei Kasabian in Italia: il 19/07 sul palco del Teatro Antico di Taormina, il 21 luglio al Rock in Roma e infine il 23/07 al Lucca Summer Festival.
