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È scomparso Scotty Moore, storico chitarrista di Elvis

Aveva 84 anni. È la chitarra di "Heartbreak Hotel" e di tanti altri pezzi del Re. Dal 2010, fa parte della Rock and Roll Hall of Fame
Elvis e Scotty Moore in concerto

Elvis e Scotty Moore in concerto

Scotty Moore, storico chitarrista di Elvis Presley e membro della Rock and Roll Hall of Fame, è morto martedì a casa sua, a Nashville. Non ci sono cause ufficiali della morte, ma Moore non godeva di buona salute negli ultimi mesi. Aveva 84 anni. Karen Fontana, moglie del batterista di Elvis, D.J. Fontana, ha confermato la notizia a Rolling Stone.

“Abbiamo perso una delle persone migliori che abbia mai incontrato”, ha scritto Matt Ross-Spang, tecnico del Sun Studio su Instagram. “Sono stato fortunato ad averti come amico e sono molto felice di averti visto solo pochi giorni fa. Il chitarrista che ha cambiato il mondo… specialmente il mio”.

Nato a Gadsden, Tennessee, Moore iniziò a suonare la chitarra a otto anni, e dopo un periodo nella U.S. Navy negli anni Cinquanta, si trasferì a Memphis gli Starlite Wrangers con il bassista Bill Black. Nel 1954, l’impresario della Sun Records, Sam Phillips, fece incontrare Moore a un giovanissimo Elvis Presley. Insieme, assieme a Black, registrarono That’s All Right (Mama), primo singolo di Presley. La sessione sarebbe dovuta essere solo un’audizione, ma si è trasformata in un capitolo della storia della musica.

«Sapevo che Sam Phillips aveva un piccolo studio e un’etichetta, così andai a vederlo per far uscire qualcosa di mio», ha detto Moore a Rolling Stone in un’intervista del 2010. «Sapevo che se avessimo potuto far uscire un album, avremmo potuto girare un po’ di più in città. Sam accettò a fare l’album e diventammo buoni amici. Poi un giorno mentre stavamo bevendo un caffè, la sua segretaria fece il nome di Elvis. Era passato dallo studio con la speranza di registrare qualcosa. Quindi Sam disse, “Chiama questo tipo, fallo venire a casa tua e dimmi cosa ne pensi”. Venne a casa mia il quattro luglio. Era una specie di pre-audizione».

Moore, Black e il batterista D.J. Fontana avrebbero presto formato i Blue Moon Boys, una formazione che suonò con Elvis decine di pezzi leggendari negli anni successivi, tra cui Heartbreak Hotel, Mystery Train, Blue Suede Shoes, Hound Dog, Jailhouse Rock e (You’re the) Devil in Disguise.

Moore, assieme ai Blue Moon Boys, sarebbe anche apparso in quattro dei film di Elvis. Nel 1964, Phillips licenziò Moore dopo che registrò un album solista; Presley poi tornò a suonare con Elvis per il suo ’68 Comeback Special.

Lo stile unico di Moore, che suonava con una Gibson Super 400, su quei singoli di Elvis ispirò intere generazioni future. «Quanto sentii Heartbreak Hotel, ho capito che avrei voluto fare quello nella mia vita. Era chiarissimo. Tutto quello che volevo fare in quel momento era essere capace di suonare così», ha detto una volta Keith Richards. «Tutti quanti volevano essere Elvis, io volevo essere Scotty».

Oltre a Presley, Moore lavorò con artisti come Richards, Ringo Starr, Carl Perkins, Jeff Beck, Levon Helm, Ronnie Wood e tanti altri. Fa anche parte dei 100 migliori chitarristi per Rolling Stone.

Nel 2010 è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame nella neonata categoria “sidemen”, creta per onorare in musicisti della backup band e i turnisti.

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