Da tempo l’evangelizzazione passa attraverso web e social, con la musica come perfetto collante fra mondi apparentemente inconciliabili. Così non stupisce che un giovane parroco decida di rivisitare uno dei brani dance storici – e fra i più coverizzati – per trasmettere il messaggio cristiano. Quel che lascia piacevolmente sorpresi è che il tutto sia realizzato con grande professionalità, tanto da far quasi dimenticare il testo originale. Una hit, insomma, che però non parla più di amore fra due persone ma verso Dio. In più, storia nella storia come se non bastasse, Parliamo di Gesù – questo il titolo del brano realizzato da Don Alessandro Cossu – non solo è la rivisitazione di Dragostea Din Tei, ma è stata condivisa nientemeno che con Haiducii, la cantante che l’ha portata al successo e da molto tempo era scomparsa dalle scene.
Le vie del Signore sono infinite, lo sa bene il parroco di San Teodoro (Olbia), per questo gli sarà sembrata naturale persino questa collaborazione che sta spopolando in rete, anche grazie alla qualità del video. Don Alessandro Cossu, però, non è nuovo a exploit del genere. Anzi, c’è da dire che ormai è lui stesso una vera e propria pop star. Basta guardare sul suo canale Youtube per trovare la rivisitazione di canzoni popolarissime e da lui convertite ai valori cristiani, come Apro il cuore al mio Gesù (Faccio quello che voglio di Fabio Rovazzi), Amiamo la nostra madre Terra (Dove e quando di Benji e Fede), Dico sì nel nome di Dio in duetto con Maria Giovanna Cherchi (Perfect di Ed Sheeran) e Natale, Natale, Natale (Perdono di Caterina Caselli), L’esercito del Cristo (L’esercito dei selfie di Takagi & Ketra), tutti pezzi che sono stati utili a diverse raccolte fondi, come l’ultima che fu destinata a quanto necessario per l’oratorio parrocchiale.
Nello specifico di Parliamo di Gesù, il testo è stato scritto da Don Alessandro Cossu con Haiducii che, dopo aver calcato qualsiasi tipo di palco a livello mondiale ed essere sparita da più di dieci anni, è riapparsa in questo featuring della canzone che l’ha resa famosa, ora convertita in stile del pop cattolico.