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È ufficiale: Dolly Parton e Miley Cyrus sono davvero parenti

Dolly ha dichiarato che con Miley si sentiva "in famiglia" anche prima di sapere che ci fosse un legame di sangue

Foto: Shirlaine Forrest/WireImage

Ok, sappiamo tutti che Dolly Parton è la madrina di Miley Cyrus. Ora però sappiamo che le due sono veramente parenti. Alla lontana, ma tant’è. Le cantanti hanno infatti un parente in comune nato nel XVIII secolo. Parton ha detto ad Access Hollywood lunedì che la notizia non l’ha sorpresa, perché stare con Miley è “come stare in famiglia”. I risultati sono arrivati dalle analisi di Ancestry, sito che permette di risalire al proprio albero genealogico.

«Siamo così unite, Miley e io», ha detto Parton a proposito del loro stretto legame. «Avrei pensato che saremmo state almeno cugine di terzo grado». Miley e Dolly sono entrambe imparentate con John Brickey, uomo nato nel 1740 che lasciò la Virginia con la sua famiglia per la contea di Blount, Tennessee. La notizia rende Parton e Cyrus cugine di settimo grado.

La notizia dei legami generazionali giunge mentre Parton sta lavorando al prossimo progetto musicale, visivo, e decisamente intergenerazionale: Smoky Mountain DNA— Family, Faith & Fables. Il cugino di Parton, Richie Owens, ha prodotto l’album, la nipote di Parton, Heidi Parton, canta la voce solista in A Rose Won’t Fix It, e i contributi dei familiari che sono scomparsi, tra cui il defunto nonno di Parton, il reverendo Jake Owens, sono incorporati in alcuni brani. 37 tracce che saranno presentate in anteprima in una docuserie in quattro parti.

«Non riesco a credere che questo mese siano passati 60 anni da quando mi sono diplomata alla Sevier County High School e mi sono trasferita a Nashville per inseguire i miei sogni», ha affermato Parton in una dichiarazione. «Mio zio Bill Owens è stato al mio fianco per molti anni, aiutandomi a sviluppare la mia musica. Devo così tanto a lui e a tutti i membri della famiglia passati e presenti che mi hanno ispirata in questo viaggio. Sono onorato di mettere in luce l’eredità musicale delle nostre famiglie».

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